Circuito Baccu Tinghinu - San Leone
Itinerario tratto da “Sui sentieri dei Cervi, Gutturu Mannu e i monti di Capoterra”, di Angelo Pani, 2021 - https://www.facebook.com/suisentierideicervi
Questo percorso inizia partendo da Capoterra, seguendo la via principale, via Cagliari, fino a dei pendii boscosi, dove è consigliabile proseguire a piedi (l’ultima zona accessibile ai mezzi è vicino ai serbatoi della rete idrica comunale: wp 39°10’8.92’’ N - 8°57’21.66’’E) superando l’accesso alla Villa Gouin. La strada da seguire ha inizio oltre un varco tra i cespugli, in cui inizia il sentiero da battere. In basso vi passava l’acquedotto che irrorava gli orti e i frutteti di Baccu Tinghinu, che veniva convogliata in due grandi cisterne, soprannominate “Is Caddaias” per la loro somiglianza a delle caldaie, nome che è sopravvissuto e viene utilizzato per circoscrivere tale zona. Continuando l'itinerario si arriva a dei grandi massi che testimoniano il violento passaggio di corsi d’acqua, probabilmente attribuibile ai disastri dell'alluvione avvenuta nel 2008, e solo dopo 500 m circa, si può ritrovare il percorso, nel versante opposto. Avanzando ulteriormente è possibile notare delle vene d’acqua dal colore rosso, questo indica che il suo percorso sotterraneo potrebbe attraversare una massa di magnetite, che nell’800 si pensava avesse proprietà curative, che lo stesso Gouin cita nelle sue memorie. Al termine della salita si raggiunge S’Arcu de sa Serradura (wp 39°10’4.55’’ N - 8°56’49.21’’E ; km 1,6; q 397) chiamato anche Arcu Incalosu, derivato dal nome del canale che va verso Is Olias, un’azienda agricola attrezzata, oggi, al turismo montano. Dopo il valico, si prosegue verso Ovest su di una ripida salita che dopo mezzo chilometro si conclude vicino alla punta di Sa Stiddiosa; proseguendo in Sa Planedda, un piccola zona pianeggiante di media altitudine, che comprende un’importante presenza di cisto, si avanza fino a raggiungere dei varchi nella recinzione che delimitano il perimetro dell’area mineraria di San Leone (wp 39°9’49.10’’ N - 8°56’26.95’’ E) e 300 m più avanti, si può raggiungere S’Arcu de is Sennoras (km 3 - q 460). È possibile notare gli impianti del minerale che veniva estratto (magnetite) in fondo alla valle, e raggiungendo la zona si continua seguendo la strada sterrata della miniera, tenendosi sul versante sinistro del canale. Dopo circa un chilometro e mezzo, si raggiunge una sella, che si affaccia sugli scavi a cielo aperto del Monte Picci (wp 39°9’59.36’’ N - 8°55’56.89’’ E); in questa zona ci si può soffermare a notare i particolari che l’attività della miniera ha lasciato, come le vasche e cisterne accessibili percorrendo le scale di una limitrofa stradina bianca; queste cisterne con volta a botte erano i vecchi serbatoi che si conservano in buone condizioni. Proseguendo sulla strada e superando degli edifici in rovina a fianco l’area degli scavi, dopo circa 200 m si possono notare dei cipressi e continuando virando a destra del bivio, seguendo il tratto sterrato, si raggiunge la “casa rosa” dove un tempo vi era la direzione della miniera (km 5,5). Si prosegue scendendo vicino all’albergo degli impiegati e quello degli operai, fino al fondovalle a Cirifoddi, dove si può trovare il cancello d’ingresso della miniera, in prossimità della Strada Provinciale n°1. Ci si appresta al completamento dell’escursione, seguendo un percorso ad anello che riporta a Baccu Tinghinu e continuando sul fondovalle, dove si notano i resti della vecchia ferrovia, e più avanti si nota una notevole pianta di eucaliptus, continuando poi il percorso seguendo la via del torrente, si prosegue verso la miniera, fino a incrociare dopo 400 m, un bivio sulla sinistra (wp 39°10’23.49’’ N - 8°55’50.11 E). L’itinerario si conclude con una salita (pendenza 12%) che si ricongiunge dopo 2 km, alla pista di partenza (wp 39°9’47.16’’ N - 8°56’5.07 E), si continua verso S’Arcu de is Sennoras e si ritorna, infine, a s’Arcu de sa Serradura (11,6 km).
Mappa
Informazioni
Comune
Indirizzo
Come arrivare
Accessibilità
Adatto ai portatori di disabilità
Stagioni consigliate
Difficoltà
Luogo di partenza
Luogo di arrivo
Percorso totale
Dislivello (metri)
Ore di percorrenza
Rilevanze
Archeologiche
Villa Gouin; miniera di San Leone ; vecchia “casa rosa” (vi alloggiava la direzione della miniera) ; vecchio albergo degli impiegati e degli operai ; resti della ferrovia nella zona a fondovalle
Storico-culturali
La villa Gouin e la miniera di San Leone condividono la medesima storia relativa all’imprenditore francese Leon Gouin, che si stabilì nella zona e riuscì a dare lavoro agli abitanti. Nelle sue memorie cita, per erronea credenza, che l’acqua contenente magnetite (di colore rosso) avesse proprietà benefiche ; nella zona Is Olias possiamo oggi trovare un’attività attrezzata al turismo montano
Naturalistiche
Orti e frutteti in località Baccu Tinghinu ; presenza di Cipressi nella zona degli scavi minerari ; piante di eucaliptus nella zona a fondovalle piccoli corsi d’acqua (torrenti), cespugli di Cisto.
Paeseggistiche
Sa Plandedda, zona di media altitudine
Per saperne di più
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Sui Sentieri dei Cervi, Gutturu Mannu e i monti di Capoterra, Angelo Pani, 2021