Itinerario tratto da “Sui sentieri dei Cervi, Gutturu Mannu e i monti di Capoterra”, di Angelo Pani, 2021 - https://www.facebook.com/suisentierideicervi

L’itinerario inizia dalla zona Su Tuvu ‘e Gambarussa (wp 39°9’14.13’’ N - 8°54’0.75’’ E), dove si possono trovare dei resti di epoca romana localizzati nella stazione della forestale; si aggira la recinzione dell’ovile Frongia e si continua verso Nord-Est in salita, nella parte settentrionale di Trisoni Mannu (sentiero 220 del Cai) e si raggiunge S’Arcu de Sa Grutta (km 2,9 ; q 497 ; pendenza media 16%). Si prosegue sul sentiero che percorre la cresta, risalendo la valle di Guttureddu; si continua a sinistra sotto Is Panizzadas, raggiungendo quindi la strada bianca che va da Fanebas a Perdu Meli (wp 39°9’12.72 N - 8°51’55.75 E ; km 5,6 ; q 450); si prosegue in salita e subito si arriva a S’Arcu su Suergiu (km 5,9 ; q 480). Si arriva poi ad un incrocio di due strade, quella da percorrere è la seconda, una strada sterrata che porta verso Fanebas, mentre la prima risale parte del rilievo di Su Tronu e continua verso Lattias. Dopo circa 2 km, si lascia la pista (wp 39°8’37.46’’ N - 8°52’14.83’’ E) e scendendo a sinistra si imbocca una carrareccia che accompagna il corso del rio Perdu Secci. Proseguendo per 1,5 km circa, dove si può notare che il corso d’acqua si immette nella valle di Gutturu Mannu, si può raggiungere l’ovile Cappellina (wp 39°8’43.94’’ N - 8°53’10.46’’ E ; km 10,7 ; q 200) di notevole importanza negli anni ‘70, gestito dai fratelli Frongia, che contavano più di 700 capi, ma ormai ne rimangono solo i resti di quelle strutture composte da pietre, frasche e sughero. Si procede, infine, attraversando il torrente (si possono qui notare resti ferrosi e lignei che costituivano un passaggio che permetteva di superare il rio durante la piena) e andando verso Nord-Est seguendo il vecchio tracciato ferroviario, e rimanendo sulla destra rispetto al corso d’acqua, si può raggiungere Gambarussa,

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