Borgo San Bartolomeo e Grotta
San Bartolomeo è una borgata composta da alcuni complessi edilizi che accolgono un migliaio di abitanti circa, un tempo militari e le loro famiglie. Il borgo prende il nome dalla chiesa di S. Bartolomeo. Nella chiesa trovava sede l’antica società dei beccai.
È presente una piazza, di cui un lato sono presenti case e la chiesetta e due lati dove sono presenti caserme. Lo Spano testimonia che prima di arrivare alla chiesa, si ergeva un’antica colonna proveniente da S. Francesco di Stampace, sormontata da una croce di ferro. Un cippo votivo dedicato all’imperatore Claudio Ghotico, formava il piedistallo della colonna. Sulla strada tra S. Bartolomeo e il Lazzaretto fu costruita nel 1840 una polveriera.
Qui si formò la prima colonia penitenziaria, impiantata nell’isola. I lavori relativi alla costruzione della colonia furono ultimati nel 1842, il fabbricato poteva contenere 1500 condannati, impegnati in attività atte a trasformare la zona in una zona produttiva.
I galeotti erano impegnati principalmente nell’estrazione del sale, che attraverso un canale veniva trasportato nei magazzini della città presso la darsena per essere caricato sulle navi. Furono portati avanti i lavori in cave di eccellente calcare da costruzione i quali causarono la scomparsa di alcune tombe preistoriche (domus de janas) e della grotta chiamata di S. Elia.
In mezzo alla piazza è presente una fontana, oggi restaurata. La fontana fu costruita nel 1857 dai forzati del bagno penale secondo uno stile neoclassico, come inciso sul marmo, ed è fornita di un piedistallo in marmo.
La pianura di Lluc ha rilevanza storica perché nel 1708 vi sbarcò la flotta anglo-olandese; e nel 1717 si accampò l’armata spagnola spedita dal cardinale Alberoni, per riconquistare la Sardegna dall’Austria. Nel 1793 si riunirono ed ebbero quartier generale i miliziani sardi che, sotto la guida del comandante Gerolamo Pitzolo, riuscirono a contrastare le colonne di rivoluzionari di Francia impegnate nella conquista di Cagliari.
La Grotta di San Bartolomeo
La Grotta di San Bartolomeo, di epoca prenuragica, è scomparsa a causa delle frane determinate dalla coltivazione di cave lungo i fronti settentrionale e occidentale del colle.
A partire dal 1878 è stata tenuta sotto controllo e ha evidenziato, stratificato su lembi insediativi di base, un deposito funerario costituito da resti scheletrici di inumati accompagnati da oggetti relativi al corredo funerario.
Questi ultimi hanno consentito di associare gli strati inferiori del deposito alla cultura di Ozieri e di assegnare i livelli superiori alle sovrapposte culture di Monte Claro, del Vaso Campaniforme e di Bonnanaro, coprendo quindi un arco cronologico che dal Neolitico recente giunge alla prima metà del II millennio a.C. (Bronzo antico).
I rinvenimenti acquisiti a partire dal 1900 di materiale mobile (tra cui frammenti di iscrizioni, frammenti ceramici, oggetti in metallo le cui prime notizie risalgono al 1861) e le strutture costituite da tratti murari, da cisterne unitamente a una serie di aree (circa 10) destinate alla coltivazione di cave a cielo aperto indicano insediamenti successivi di età punica e romana.
Informazioni
Comune
Indirizzo
località San Bartolomeo
Come arrivare
Accessibilità
Adatto ai portatori di disabilità
Stagioni consigliate
- Primavera ,
- Estate ,
- Autunno