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Ipogei funerari di "Sa Fraigada"


Ipogei funerari di "Sa Fraigada"

Ad epoca tardo-romana possono essere attribuiti i due ipogei funerari di "Sa Fraigada" che trovano confronti in Sicilia e, in misura minore, anche in Sardegna. In entrambi i casi le tombe, a forma di "vasca da bagno", sono ricavate nella roccia lungo le pareti della cella. Il più piccolo dei due ipogei non è stato ultimato; infatti, pur essendo stati predisposti i banchi per l'escavazione di tre tombe, ne è stata portata a termine una sola. Le sepolture erano coperte da una lastra tombale come si deduce dalle riseghe lungo il perimetro delle tombe. Molto probabilmente queste lastre furono estratte dalla piccola cava sita nelle immediate vicinanze degli ipogei dove, nel banco tufaceo, sono ben visibili i margini dei blocchi.

I due ipogei sono ricavati in un banco trachitico e sono stati utilizzati come luoghi di sepoltura in età tardo-romana, ma non si può escludere che siano stati realizzati in epoca ben più remota e siano stati all’origine delle domus de janas in epoca neolitica.

Il primo ipogeo consta di una cella (m. 2,85 x 2,75; alt. m. 1,63) con ingresso ampio m. 1,03-1,25.
Lungo le pareti della stanza sono stati ricavati nella roccia gli alloggiamenti per tre tombe, solo una delle quali è stata portata a termine. Il sepolcro completo è del tipo “a vasca da bagno”, lungo m 1,80, largo m 0,41/0,58 e profondo m. 0,70. Per tutta la lunghezza del perimetro è stata praticata la risega per accogliere la lastra tombale. Ortogonalmente a questa prima tomba, sulla parete di fronte all’ingresso, se ne conserva una seconda non ultimata mentre la terza sepoltura, benché ci fosse lo spazio predisposto, non è stata neanche iniziata.

Il secondo ipogeo, sito a circa 40 m dal primo in direzione Ovest, è una cella ampia m 4,80 x 3,40 ed alta m. 1,92. L’ingresso, largo m. 0,84, è preceduto da un breve dromos ed era chiuso internamente da una porta di cui rimangono ancora sul soffitto e sul pavimento i fori per l’alloggiamento dei cardini.

Lungo le pareti sono ricavate cinque tombe a “vasca da bagno”: La prima (m. 1,96 0,64; prof. m. 0,46), sul lato destro rispetto all’ingresso, conserva sul bordo una risega per la lastra di copertura.
Tra questo primo sepolcro ed il secondo, disposto sulla parete adiacente, è visibile una specie di ripiano di forma triangolare che doveva servire per accogliere il corredo funebre.

La seconda tomba è lunga m. 1,98, larga m. 0,66 e profonda m. 0,64; la terza misura m. 1,84 x 0,74x 0,48. Anche queste tombe conservano sui lati lunghi gli incassi per la lastra di copertura.

Ortogonalmente a queste due tombe, ad una quota inferiore, abbiamo il quarto sepolcro (m. 1,96 x 0,70 x 0,38), mentre il quinto (m. 1,90 x 0,56 x 0,40) è sulla parte dell’ingresso. La copertura di quest’ultimo forma una sorta di rozzo arcosolio. Lungo tutto il perimetro è ricavata una bassa banchina. La copertura è in parte crollata ed aveva andamento curvilineo.

L’unità di misura usata nell’escavazione è il piede romano da cm. 29,6, riscontrabile nei punti di inizio della lavorazione, poiché l’andamento della roccia ha, nel prosieguo, talvolta condizionato le dimensioni che non si mantengono con rigorosa precisione.
La ripulitura delle tombe ha restituito varie porzioni di lastre di copertura, ma solo pochi frammenti ceramici ascrivibili genericamente ad età romana. La tipologia dei sepolcri non perfettamente rettangolari, peraltro, fa propendere per un’epoca piuttosto bassa.


Informazioni

Comune

Ittireddu

Indirizzo

Come arrivare

Accessibilità

Accesso libero

Adatto ai portatori di disabilità

Informazione non disponibile

Stagioni consigliate


Notizie varie

A circa 60 metri a sud degli ipogei sussistono i resti della fontana di Usaru. Attualmente la struttura, realizzata in grossi blocchi, è coperta da fitta vegetazione ma non è inverosimile che la struttura risalga ad epoca molto antica, forse nuragica.


IMMAGINI


Per saperne di più

  • “Archeologia del territorio : il comune di Ittireddu (Sassari)” / F. Galli., Carlo Delfini Editore (1991)