Il Nuraghe Biriu, situato nel territorio di Genoni, è un tipo di Nuraghe complesso, avente 3-4 torri (viene però descritto nella “mappa di Badas” come monotorre, invece da Taramelli (1907) 2 torri aggiunte) e nonostante l’azione del tempo e dei tombaroli, è una delle strutture nuragiche che meglio conserva la sua struttura. Grazie ai ritrovamenti rinvenuti presso la zona del Nuraghe, (schegge in ossidiana, frammenti di stoviglie e qualche macina, a forma di navicella) si può presupporre che nelle vicinanze del forte fosse presente un piccolo gruppo abitativo.

Il Nuraghe Biriu di Genoni, si presenta in discrete condizioni di conservazione, con il nucleo centrale intatto e la sua entrata è posta verso sud-est, a cui è addossato un contrafforte con una torricella fronteggiante alla porta. È costruito con blocchi di calcare probabilmente scelti e tagliati prima di essere inseriti, sono caratterizzati da una fronte ricurva sbozzata e i giunti tagliati quasi a filo; la forma conica della struttura si restringe con una lieve inclinazione, infatti i massi superiori hanno uno spessore minore, struttura nel complesso simile ai migliori esempi di forti nuragici. La porta d’accesso ha uno spiraglio sopra l’architrave, questo conduce al corridoio di accesso della cella; è motivato forse dalla protezione che offre questo sistema, dando la possibilità di chiudere dall’interno e avere un accesso meno agevole dall’esterno; praticamente una deviazione ad angolo retto appena superata la soglia, così l’asse del corridoio non corrisponde a quello della porta. Per compensare una minore distribuzione di aria all’interno del forte, vi sono 2 ampie feritoie posizionate almeno 2 volte l’altezza di un uomo. La cella, all’interno, ha un diametro di 4,60 m, completamente conservata e la cupola a corsi quasi verticali nella sua sommità possono essere paragonati al Nuraghe Addeu di Gesturi. Il Nuraghe Biriu ha anche la particolarità di avere una scala d’accesso al piano superiore dall’interno della cella, con misure modeste, alta 1,60 m e larga 0,60 era tenuta con un architrave di oltre 2 m di larghezza e 3,70 di altezza. La scala è a spirale verso destra e con gradini formati dalle stesse pietre del muro. Si presuppone la presenza di una celletta nel piano superiore, di cui non ne rimane quasi nessuna traccia. Nella struttura conica risulta che la scala a spirale e la celletta, tende ad essere spostata nella parte posteriore e non perfettamente allineata al centro del nuraghe, inoltre sono presenti delle brecce praticate forse a causa di assalti o per ricercarvi tesori. Intorno al nuraghe sono presenti dei cumuli di pietre di grandi e medie dimensioni, forse appartenenti a secondarie costruzioni distrutte; ad avvalorare l’ipotesi che queste potessero essere delle dimore, i ritrovamenti di frammenti di stoviglie, qualche macina a forma di navicella, cosa comune nei tempi primitivi della Sardegna e schegge di ossidiana.

I resti del nuraghe complesso Biriu

A nord ovest dell'abitato, alla distanza di circa tre chilometri e mezzo, si trova il Nuraghe Biriu un nuraghe a pianta complessa ad addizione concentrica, ossia con un mastio centrale al quale sono state aggiunte torri minori, in modo da costituire una pianta di figura poligonale, con la torre principale che svetta al centro. È un nuraghe di difficile lettura a causa dei crolli e della fitta vegetazione che ne ricopre le rovine, e quindi non è possibile stabilire se si tratti di una struttura trilobata o quadrilobata. Conserva intatta la camera della torre centrale, con un'altezza di 6 metri. La torre centrale realizzata con massi calcarei sbozzati in parallelepipedi irregolari, con filari disposti a piani orizzontali e blocchi pressoché squadrati.