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Comune di Cagliari

Comune di Cagliari

Dati informativi

  • Provincia
    Città metropolitana di Cagliari
  • Regione storico-geografica
    Campidano
  • Altitudine
    4 m s.l.m.
  • Popolazione
    148 313 abitanti (30-9-2022)
  • Nome abitanti
    Cagliaritani
  • CAP
    09121-09134
  • Comuni confinanti
    Assemini, Capoterra, Elmas, Monserrato, Quartucciu, Quartu Sant'Elena, Selargius, Sestu
  • Coordinate geografiche
    39° 12' 54.90" N 09° 06' 37.50" E
Cagliari

Origine del nome

Nome in sardo: Casteddu

L'origine del nome di "Cagliari" è molto antico e, anche per questo, ancora incerto.
Esistono diverse teorie:

Origine nuragica
Secondo alcuni studiosi, fra cui Massimo Pittau, il nome è di origine nuragica e deriva dall'unione delle parole "kar" (roccia) più "al" (luogo). Quindi un luogo roccioso o una città costruita sulla roccia.  

Origine fenicia
Secondo gli autori che si rifanno a questa teoria il toponimo Cagliari deriverebbe dal fenicio "Kar-el" che significa "Città di Dio", altri studiosi sostengono che il nome derivi dalla parola "Krly", poi successivamente latinizzata dai romani con la presenza di alcune vocali che vrebbero addolcito la pronuncia.

Secondo i romani
Se le due teorie precedenti non si escludono a vicenda, in quanto i fenici potrebbero aver inteso alla propria maniera il nome precedente della zona, e' invece certo che i romani la chiamarono "Càralis" o, al plurale, “Carales” per evidenziare lo sviluppo policentro degli insediamenti urbani distribuiti in una vasta area e fra loro funzionalmente collegati.

In sardo
Il nome della città di Cagliari è "Casteddu" e si rifà al quartiere castello, le cui fortificazioni furono edificate in epoca medievale, durante la dominazione pisana. Per secoli si è anche parlato di “Casteddu ‘e susu” per la parte alta e “Casteddu ‘e basciu” per quella più bassa. Origine di Cagliari, la leggenda: E' lo scrittore latino Gaio Giulio Solino, vissuto fra la prima metà e la fine del III secolo d.C., a raccontarci la leggenda sulla fondazione di Cagliari. Essa sarebbe avvenuta grazie ad Aristeo, figlio del dio Apollo e della ninfa Cirene, giunto in Sardegna dalla Beozia nel XV secolo a.C. circa.

Alla scoperta del comune

Sede universitaria e arcivescovile e una città dalla storia plurimillenaria. Cagliari è il centro amministrativo storico della Sardegna, la sua città metropolitana conta 419 993 abitanti.
Della città metropolitana di Cagliari fanno parte i comuni di Assemini, Cagliari, Capoterra, Decimomannu, Elmas, Maracalagonis, Monserrato, Pula, Quartucciu, Quartu Sant'Elena, Sarroch, Selargius, Sestu, Settimo San Pietro, Sinnai, Uta e Villa San Pietro per una superficie di 1 248 km². È l'unica città metropolitana italiana istituita creando ex novo un ente aggregativo del capoluogo e della sua conurbazione secondo una logica di area metropolitana, e non cambiando semplicemente nome alla vecchia provincia. Per questo motivo è la più piccola d'Italia.

I 7 e più colli di Cagliari

Cagliari si trova in una splendida posizione al centro del golfo degli Angeli, nel sud della Sardegna. I confini geografici della città sono dati dalla Sella del Diavolo e dallo stagno di Molentargius a est, dalla laguna di Santa Gilla a ovest, dal mar Tirreno a sud e dal colle di San Michele e dalla pianura del Campidano a nord.
Così come Roma - e altre importanti città, come Lisbona, Praga e Istanbul - , anche Cagliari è stata edificata nei millenni su 7 colli calcarei, che identificano altrettanti quartieri cittadini:

  • Castello
  • Tuvumannu/Tuvixeddu
  • Monte Claro
  • Monte Urpinu
  • Colle di Bonaria
  • Colle di San Michele
  • Calamosca/Sella del Diavolo.

Per completezza di informazione, bisogna aggiungere che una volta erano presenti più colli, poi usati come cava, e che dobbiamo anche considerare i bassorilievi di Montixeddu, Monte Mixi e Cuccuru 'e Serra.
Famose sono le spiagge di Cagliari, quella lunga e sabbiosa del Poetto a est (detta anche la "spiaggia dei centomila"), quella di Calamosca a sud (una caletta a capo Sant'Elia) e quella di Giorgino a ovest (ormai non più utilizzata a fini balneari).
Calamosca in particolare, è una caletta situata a circa 4 km di distanza dal centro cittadino, che si trova in una posizione incantevole, incastonata tra due aree SIC (ITB042242 e ITB 042243). L'insenatura che la ospita è delimitata da una scogliera a ovest e dal colle di Sant'Elia a est. Il fatto che gran parte dell'area retrostante fosse ad uso militare, l'ha salvaguardata dallo sfruttamento edilizio che ha invece interessato altre aree cittadine.

Cagliari città lagunare

Sin dall’epoca preistorica Cagliari per millenni ha avuto una particolare caratterizzazione data dalla presenza di vaste aree umide che circondavano i suoi colli. Migliaia di anni fa il territorio presentava una grande quantità di superfici ricoperte di acqua che, nei secoli, arretrando, ha dato vita alla Laguna di Santa Gilla, alla zona umida di Terramaini di Monserrato (antica "Pauli" che in campidanese vuol dire appunto palude) e lo stagno di Molentargius.
Le radici di Cagliari sono infatti poste proprio nell’acqua della Laguna di Santa Gilla. Infatti dove ora oggi sorge il centro commerciale di Santa Gilla vi è stato il primo insediamento storico urbano realizzato dai fenici il X e il IX sec. a.C.. Sicuramente già i nuragici e ancor prima, la popolazione di Monte Claro aveva nell’area degli stabili insediamenti di cui si anno solo testimonianze frammentarie dovute al riutilizzo degli stessi luoghi da civiltà successive. A ciò si aggiunga la negligenza umana, che non ha saputo valorizzare le preziose testimonianze che ancora in parte sono sotto i palazzi, impianti industriali, arterie stradali e sotto il fondale della laguna.
Peraltro proprio nelle rive della Laguna è sorto forse il primo vero porto di Cagliari. Infatti non si dimentiche che anticamente a laguna era navigabile, molto probabilmente anche dopo il periodo giudicale, quando quasi nella stessa area venne edificata la Capitale del Giudicato di Cagliari: Santa Igia, distrutta dai pisani con l’aiuto degli altri tre giudicati sardi (Arborea, Torres e Gallura) fra il 1257/1258.

Storia di Cagliari

Epoca preistorica e nuragica
La storia di Cagliari parte in epoca preistorica, la zona dove sorge la città moderna fu infatti abitata fin dal neolitico, come testimoniato da domus de janas e resti di capanne datate attorno al IV - III millennio a.C. scoperte a San Bartolomeo e sul colle di Sant'Elia. All'età del rame risalgono i reperti della cultura di Monte Claro, diffusasi in tutta la Sardegna, che prende il nome dall'omonimo colle cagliaritano. Non rimangono ad oggi strutture visibili di età nuragica, anche se potrebbero essere stati ritrovati i resti di un nuraghe sul colle di monte Urpinu. Inoltre nel colle di Monte Claro è stata segnalata dall’archeologo Nicola Dessì e dall’ Associazione Amici di Sardegna la presenza di un probabile pozzo o fonte sacra. Alla luce di quanto emerso possiamo affermare con certezza che l'area venne abitata in epoca nuragica.

Epoca fenicio-punica e romana
I fenici si stanziarono all'imboccatura della laguna di Santa Gilla, che offriva maggiore riparo alle barche, intorno all VIII secolo a.C., secondo gli storici latini, ad opera della potente città di Tyro. Quando nel VI secolo a.C., la città passò ai cartaginesi, essa conobbe un forte sviluppo. La prova è sotto gli occhi di tutti, basti pensare alla necropoli di Tuvixeddu che con le sue circa mille tombe a pozzetto, viene oggi considerata la più vasta necropoli punica del Mediterraneo, che dovrebbe essere meglio conosciuta e valorizzata.
Nel 238 a.C. la città passa ai romani e diventa il capoluogo della provincia di "Sardinia et Corsica". Sotto il dominio romano la città conoscerà un grande sviluppo, con la creazione di grandi opere come acquedotti e l'anfiteatro ancora oggi visibile. Il foro dell'antica città si trovava nell'odierna piazza del Carmine, mentre una parte della città romana è visitabile sotto la chiesa di Sant'Eulalia nel quartiere Marina.

Epoca medievale e Giudicale
Con il crollo dell'Impero Romano, dopo le scorribande dei Vandali, Cagliari entra a far parte, assieme alla Sardegna, dei territori controllati dall' Impero Bizantino, la cui perdita di influenza porta però, nei secoli, all'emergere di strutture politiche autonome e indipendenti: i Giudicati di Cagliari, Torres, Gallura, Arborea. E' l'ultima volta nella storia che la Sardegna fu indipendente.
Dopo la caduta dell'Impero Romano, e la tumultuosa fase che ne seguì, la città cambio fisionomia e in epoca giudicale, essa si sviluppò lungo le sponde della laguna di Santa Gilla con il nome di "Santa Igia". Fu proprio per contrastare le incursioni saracene che le repubbliche marinare di Pisa e Genova acquisirono man mano maggiore ingerenza, fino a vere proprie lotte di potere.
Nel 1215 il pisano Lamberto Visconti di Eldizio, marito di Elena di Gallura, ottenne, con la minaccia delle armi, la cessione del colle che sarebbe stato detto di Castello. Qui venne edificato la città fortificata, il "Castellum Castri de Kallari" (1216/1217), che ancora oggi da il nome in sardo alla città di Cagliari. Quando nel 1257 il neo-sovrano filoligure Guglielmo III-Salusio VI scacciò i pisani dalla rocca di Castel di Castro, vi fu la reazione di Pisa. Il 20 luglio 1258, dopo un anno di guerra, Santa Igia venne rasa al suolo dalla coalizione pisana guidata da Gherardo e Ugolino della Gherardesca (Ugolino è proprio colui che venne cantato da Dante nella Divina Commedia), Guglielmo di Capraia, Giovanni Visconti e l'ammiraglio Ottone Gualduccio. Il giudicato di Cagliari venne smembrato in tre parti e il comune di Pisa mantenne il governo di Castel di Castro, considerato "la chiave del Mediterraneo". Nei sobborghi di Stampace e Villanova, nati subito oltre le mura, trovarono ospitalità i profughi sardi di Santa Igia.
Nel luglio del 1270, nel porto della Cagliari pisana fece tappa per circa una settimana l'esercito cristiano al comando del re Luigi IX di Francia, che si apprestava a partecipare all' Ottava crociata contro i musulmani della Tunisia.

Epoca Spagnola
La pace fu di breve durata, stavolta furono gli Aragonesi a scegliere Cagliari come punto di partenza della loro guerra di conquista della Sardegna (1323- 1326), dopo la concessione del "Regnum Sardiniae et Corsicae" alla Corona d'Aragona da parte di Bonifacio VIII. Gli Aragonesi edificarono, fra il 1324 e il 1326, una propria roccaforte sul colle di Bonaria, tanto che una delle torri aragonesi è oggi inglobata nella basilica di Bonaria.
Sotto la dominazione iberica Cagliari venne chiamata "Càller" e fu una città reale non sottomessa, sede del viceré. Essa venne dotata di un codice municipale modellato sulla base di quello di Barcellona e divenne la capitale del nuovo regno. Nel 1697, ancora in epoca spagnola, venne fondata l'Università di Cagliari.

Il Regno di Sardegna
Nel 1708, durante la Guerra di successione spagnola, i cagliaritani non opposero resistenza all'assedio anglo-olandese, che pose fine all'età spagnola. A seguito del trattato di Utrecht, che smembrarono e riassegnarono i possedimenti spagnoli, il regno di Sardegna venne assegnato prima all'Austria dal 1713, e successivamente, ai Savoia. I duchi di Savoia avevano infatti partecipato alla guerra di successione spagnola dalla parte dei vincitori e vennero ricompensati con l'ottenimento del titolo regio. Fu il duca Vittorio Amedeo II a ottenere il trono del Regno di Sardegna e il titolo di Re di Sardegna.
Del periodo Piemontese ricordiamo la rivolta della città di Cagliari del 27-28 aprile 1794. Dopo aver resistito, l'anno prima, all'assedio navale dei francesi rivoluzionari, i sardi si videro rifiutare la richiesta di una maggiore autonomia e del rispetto degli antichi privilegi, ciò portò alla momentanea cacciata dei piemontesi, oggi ricordata da "Sa die de sa Sardigna".
I francesi occupparono però Torino, costringendo i Savoia a spostarsi a Cagliari, che dal 1798 al 1814 divenne capitale e centro politico-amministrativo del Regno di Sardegna. I reali si stabilirono nel palazzo regio, edificio risalente al XIV secolo situato nel quartiere di Castello, già residenza dei vicerè di Sardegna dal 1337 fino al 1847.

Dal Regno d'Italia ai giorni nostri
Durante il Risorgimento, il Regno di Sardegna conquistò pian piano il resto d'Italia. La proclamazione del Regno d'Italia fu l'atto formale che sancì la nascita dello Stato unitario italiano, istituendo il Regno d'Italia, grazie all' atto normativo del Regno di Sardegna sabaudo (legge 17 marzo 1861, n. 4671). Con tale atto, Vittorio Emanuele II assunse per sé e per i suoi successori il titolo di Re d'Italia.
Da allora Cagliari è una città italiana - prima del Regno d'Italia e poi, dopo il referendum del 2 giugno 1946, della Repubblica Italiana - e oggi è capoluogo della regione autonoma della Sardegna.
La città poté godere di un'opera di ammodernamento e abbellimento che, iniziato nell'800 accelerò a inizio '900, quando fu sindaco "Ottone Bacaredda", un nome rimasto nella memoria storica dei cagliaritani. Lo sviluppo continuò in epoca fascista, grazie alla così cosiddetta "Legge del Miliardo". La città venne però pesantemente bombardata e praticamente distrutta durante la seconda guerra mondiale.

Cagliari città Martire medaglia d'oro al valore militare
Vista la sua posizione strategica al centro del Mediterraneo, Cagliari venne pesantemente bombardata dagli alleati durante la seconda guerra mondiale, l'80% della città venne colpita, più o meno gravemente. I bombardamenti cominciarono il 17 febbraio del 1943, con l'arrivo sui cieli di Cagliari di un centinaio di aerei statunitensi. Tra il 26 e il 28 febbraio 1943 si hanno i bombardamenti più pesanti, con la distruzione di molti luoghi e oltre 2 000 vittime. Proprio in relazione a questi danni il 19 maggio 1950, il Presidente della Repubblica Luigi Einaudi concesse al gonfalone civico della città la medaglia d'oro al valor militare.

Demografia

Dopo aver toccato il massimo di abitanti nel 1981 con 219 648 residenti, da allora la città di Cagliari ha cominciato un lento declino demografico. E questo sia perché alcune frazioni sono divenute comuni autonomi - Quartucciu (11 418 ab.) nel 1983, Elmas (8 475 ab.) nel 1989 e Monserrato (20 829 ab.) nel 1991 - , sia per il progressivo invecchiamento della popolazione. Invecchiamento al quale neanche l'immigrazione riesce a sopperire: ne quella interna che preferisce i comuni della cintura urbana attorno alla città per i prezzi delle abitazioni più accessibili, ne quella dall'estero, che non è mai stata realmente sostenuta.
Al 31 dicembre 2019 la popolazione straniera ammonta a 9 575 persone, pari al 6,2% dei residenti totali di Cagliari.

Attrazioni turistiche di Cagliari

Cagliari è oggi una moderna città dal sapore mediterraneo ed europeo, lontana dai ritmi frenetici delle grandi città, negli ultimi anni sta vivendo un nuovo sviluppo turistico, sia come città d'arte che balneare.

Gastronomia e piatti tipici

Il Mercato di San Benedetto a Cagliari è il tempio del gusto e del mangiare sano e a chilometri zero. Costruito negli '50 con i suoi 8000 metri quadri di superficie e oltre 200 operatori presenti, è considerato uno dei più grandi d'Europa. Offre una vasta scelta di prodotti ittici, ortofrutta, carni, alimentari, generi vari e servizi.
Per la qualità e la varietà delle sue proposte gastronomiche, due anni fa Cagliari è stata premiata come città dell'anno dal Gambero Rosso. Cagliari ospita anche un ristorante stellato: "Dal Corsaro".
Essendo una città mare sono da assaggiare soprattutto i piatti di pasce. Tra i piatti tipici locali ricordiamo sa "Fregula cun cocciula" (fregula con cozze e arselle sarde), sa "Burrida" (un piatto di pesce, principalmente gattuccio di mare, aceto e noci), sa "Còciula e cotza a sa schiscionera" (arselle e cozze cucinate in tegame); gli "spaghetti con arselle e bottarga"; gli "Spaghetti ai ricci di mare ", su "Pisci a scabecciu" (piatto composto da pesci di piccola taglia, fritti e poi disposti a strati alternati con sugo di pomodoro, aceto e cipolle in agrodolce, da consumare freddo), le "anguille arrosto", su "Mazzamurru" (un piatto povero).
Mentre tra i piatti tipici della Sardegna, che si possono facilmente mangiare in città, citiamo i "Cruxionis" (ravioli di ricotta), i "Culurgionis" (ravioli ripieni di pecorino e patate), "Pane carasau" (tipico pane sardo. sottile e croccante), "Pane Guttiau" (pane croccante, più spesso del arasau, condito con olio e sale), "Pane Frattau" (pane carasau, salsa di pomodoro, pecorino e uova), "Sa Panada" (torta salata di carne, verdua o anguille), "Su Porceddu" (arrosto del maialetto da latte); "Pardulas" (dolce tipico dolce sardo, sono tortine ripiene di una crema alla ricotta e zafferano), "Seadas" (dessert dalla forma tonda, realizzato con una pasta di semola, il ripieno fatto a base di formaggio, principalmente pecorino, fritto e servito con l’aggiunta di miele), "Pabassinus" (dolce tradizionale fatto con un preparato di pasta frolla unita a uva passa, miele, noci, mandorle).

Monumenti

Quartiere Castello con i suoi bastioni, le torri e le straordinarie viste panoramiche sulla città, al suo interno da citare:
Cittadella dei musei che ospita il "Museo Archeologico Nazionale" (il più importante museo archeologico della Sardegna), la "Pinacoteca Nazionale" e svariati altri musei di più piccole dimensioni, ma di straordinario valore, come le cere anatomiche del Susini.
Bastione di Saint Remy, fu edificato tra il 1896 e il 1902 sugli antichi bastioni spagnoli della Zecca e dello Sperone per collegare il castello alla città bassa.
Palazzo Viceregio, che ospitò la famiglia reale dei Savoia e oggi sede della Prefettura.
Torre dell'elefante (recentemente riaperta al pubblico) e la torre di San Pancrazio.
Anfiteatro romano, è il più importante tra gli edifici di epoca romana. che ospitava combattimenti tra gladiatori e animali.
Orto botanico, continuazione dell'anfiteatro romano nella conca sottostante, che ospita oggi una flora lussureggiante, ma anche strutture e cisterne di epoca romana.
Castello di San Michele, l'unico castello medievale dotato di fossato della Sardegna, oggi divenuto un importante centro espositivo.
Cattedrale di Santa Maria, costruita intorno al 1200 in stile gotico pisano, è la chiesa dedicata alla Vergine Assunta e a Santa Cecilia martire, che poi divenne cattedrale. Da non perdere una visita alla cripta.
Santuario di Nostra Signora di Bonaria, dove oltra ai tanti ex voto sono presenti reperti di varie epoche e alcuni corpi mummificati all’interno del museo collegato.
Chiesa di Sant’Eulalia, è la chiesa parrocchiale della Marina, tra le sue fondamenta è stato portato alla luce uno spaccato della città di epoca romana.
Palazzo Civico, è la sede comunale del capoluogo, sorge nella zona che si affaccia sul porto.

Parchi principali

Parco Molentargius, è un'area naturale protetta. Prende il nome dai molenti (asino in sardo), il mezzo di trasporto utilizzato in passato per portare il sale raccolto dalle saline al porto. Esso è famoso per la presenza dei fenicotteri rosa.
Parco di Monte Urpinu, è un parco situato sull’omonimo colle e si estende per oltre trentadue ettari
Sella del Diavolo (Sedd’e su Duaulu), è il promontorio che sorge nella zona sud di Cagliari e separa la spiaggia del Poetto da quella di Calamosca. È presente un sentiero naturalistico e archeologico che costeggia tutto il promontorio;
Parco di Monte Claro: grande area verde amata da sportivi e famiglie, con laghetti, animali e percorso salute.
Parco di San Michele: altro grande parco cittadino, che sale attorno al colle di San Michele, che ospita l'omonimo castello giudicale.
Parco di Tuvixeddu: situato nella zona nord di Cagliari, nel popolare quartiere di Sant’Avendrace, il Parco di Tuvixeddu occupa una superficie di circa tre ettari e mezzo in un’area nella quale sono stati trovati reperti che testimoniano insediamenti umani sin dal Neolitico.
Parco di Terramani: il Parco di Terramaini si trova nella zona Nord di Cagliari ed occupa una superficie di circa undici ettari, che costeggia il canale del Riu Saliu nel lato est.

Feste e Sagre

  • Passio Sancti Ephisi, 15 gennaio
  • Carnevale Cagliaritano, date variabili
  • Processioni tradizionali della Settimana Santa, date variabili
  • Monumenti aperti, data variabile
  • Sa die de sa Sardigna, 28 aprile
  • Sagra di Sant'Efisio, dal 1 al 4 maggio di ogni anno
  • Fiera Campionaria Internazionale, in occasione della festa di Sant'Efisio, a cavallo tra aprile e maggio
  • San Francesco da Paola, seconda domenica di maggio
  • Sant'Ignazio da Laconi, 11 maggio
  • Nostra Signora di Bonaria, prima domenica di luglio
  • Cuccurus Cottus Day, “Giornata delle teste calde”, come venivano chiamati gli abitanti del borgo di “Sant’Arennera”, “Sant’ Aventrace”, luglio
  • Vergine Assunta, 15 agosto
  • Sagra del Pesce del Villaggio dei pescatori, settembre
  • San Saturnino, 30 ottobre (festa del Patrono della città di Cagliari)