Comune di Cossoine
Dati informativi
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ProvinciaSassari
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Regione storico-geograficaMeilogu
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Altitudine1 m s.l.m.
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Popolazione755 (31-05-2024)
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Nome abitantiCossoinesi (Cossoinesos in sardo)
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CAP07010
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Comuni confinantiBonorva, Chermule, Giave, Mara, Padria, Pozzomaggiore, Romana, Semestene, Thiesi
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Coordinate geografiche40°25′49.51″N 8°42′55.82″E
Origine del nome
Il nome "Cossoine" ha origini che risalgono all'epoca antica e potrebbe derivare dal linguaggio delle popolazioni nuragiche o pre-nuragiche della Sardegna. Il significato esatto del toponimo non è del tutto chiaro, ma vi sono alcune ipotesi e interpretazioni basate su radici linguistiche locali.
Una teoria suggerisce che "Cossoine" potrebbe derivare dalla radice prelatina o protosarda "cosso-" o "cusso-", che indicava una qualche caratteristica naturale o geografica del luogo, come ad esempio un tipo di vegetazione o una particolare conformazione del terreno. In altre interpretazioni, potrebbe essere collegato alla parola "costa" o "colle", riferendosi forse alla posizione geografica del paese.
La presenza di elementi linguistici simili nei nomi di altri luoghi della Sardegna indica che "Cossoine" potrebbe avere origini antiche, influenzate dalle varie culture che si sono succedute sull'isola, come i Fenici, i Romani e più tardi gli Spagnoli.
Le varianti storiche del nome, che potrebbero essere state trascritte diversamente nel corso dei secoli, indicano che l'origine del toponimo si è evoluta e adattata con il passare del tempo.
Alla scoperta del comune
Cenni storici
Nel suo territorio le prime testimonianze della presenza umana risalgono alle civiltà neolitiche per la presenza di diverse domus de janas e tombe dei giganti, nonché di numerosi nuraghi, risalenti all'età del bronzo. Non mancano testimonianze del passaggio successivo di altri popoli, tra cui i Romani con Lucentia o Castrum Lucentinum (oggi Lughentinas) e i Bizantini con l'insediamento di Kourin. Nell'XI secolo viene citata per la prima volta la chiesa bizantina di Santa Maria Iscalas nelle cui vicinanze sorgeva il villaggio detto Santa Maria di Curin. Non appare chiaro che il nome di questa località, di apparente origine greca, sia relazionato con quello di Corsein, con cui in alcune mappe geografiche medievali viene indicato per la prima volta il villaggio dove sorge ora l'odierno comune, poi evoluto in Cossein e quindi nell'odierno Cossoine, in seguito alle distorsioni dovute alle stratificazioni linguistiche in sequenza dei dominatori catalani, castigliani e italiani. Secondo una interpretazione etimologica questo nome deriverebbe da cossu, forse ad indicare "corso", ossia abitante della Corsica. Questa interpretazione sarebbe surrogata anche dall'alta frequenza nel Paese del cognome Unali, che deriva da Gunale, una curatoria del Giudicato di Gallura storicamente abitata da tribù corse. Durante il medioevo Cossoine fece parte del giudicato di Torres, nella curatoria di Cabuabbas, per poi passare alla famiglia genovese dei Doria nel XIII secolo. Dopo alterne vicende Cossoine passò dal giudicato di Arborea agli aragonesi alla metà del XIV secolo. Per tutto il periodo aragonese-spagnolo il paese fu sotto il controllo di diverse famiglie di feudatari iberici fino al 1839, quando in periodo sabaudo fu abolito il feudalesimo. Fino all'Ottocento il paese era lo spauracchio dei parroci della sede vescovile per la sua inospitalità all'autorità spirituale e il cattolicesimo era praticato prevalentemente dalle famiglie delle classi alte, mentre le masse popolari aderivano ad un culto distorto con superstizioni e reminiscenze di culti pagani. Il territorio, allora ricco di foreste nei monti e di paludi nelle valli, tra i più selvaggi della provincia di Sassari, era il paradiso dei protagonisti del banditismo locale, quali i fratelli Cabizza del villaggio stesso e Peppino Marceddu di Pozzomaggiore, e anche di altri latitanti, come il famigerato Francesco Derosas di Usini. Nel Novecento il progresso delle comunicazioni portò il villaggio ad un certo grado di sviluppo economico e sociale. Il quasi completo abbattimento degli alberi durante la costruzione della ferrovia impedì ogni futuro insediamento di banditi, tanto che Cossoine restò immune dal fenomeno dei sequestri di persona, che nell'isola invece aumentavano insieme allo sviluppo economico. Dopo alcuni decenni, le migliori condizioni nutritive e sanitarie portarono come rovescio della medaglia ad un eccesso di popolazione, che a partire dagli anni Cinquanta provocò inevitabilmente una notevole emigrazione, soprattutto in Argentina, Nord Italia e Nord Europa. A partire dagli anni Ottanta si aprì per Cossoine una stagione di notevoli cambiamenti sociali ed urbanistici, i quali garantirono al paese un profondo rinnovamento e ad una maggiore emancipazione economica. Tali miglioramenti furono portati avanti dalle amministrazioni e dalle numerose associazioni caratterizzate dalla forte presenza dei giovani di Cossoine.
Personaggi di spicco
Gavino Cossu, originario di Cossoine, fu un importante scrittore e figura culturale sarda del XIX secolo. Si distinse per il suo impegno nella letteratura e per la pubblicazione di numerosi romanzi, spesso basati su storie e tradizioni popolari sarde. Tra le sue opere più conosciute ci sono "Il Colle del Diavolo", pubblicato nel 1869, e "La pazza della Maddalena" del 1871. Questi lavori, inizialmente pubblicati come romanzi d'appendice in giornali dell'epoca, raccontano storie ambientate in Sardegna e sono considerati delle rarità per i collezionisti di libri antichi. Cossu è noto anche per "Gli Anchita e i Brundanu", un racconto storico del XVII secolo che mira a descrivere la vita in Sardegna durante la dominazione spagnola