Comune di Desulo
Dati informativi
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ProvinciaNuoro
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Regione storico-geograficaMandrolisai
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Altitudine888 m s.l.m.
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Popolazione2 058 (31-7-2023)
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Nome abitantiDesulesi
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CAP08032
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Comuni confinantiAritzo, Arzana, Belvì, Fonni, Ovodda, Tiana, Tonara, Villagrande, Strisaili
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Coordinate geografiche40°00 28.66 N ′ ″ 9°13 29.99 E
Origine del nome
Presunte fonti riportate sulle carte di Arborea, rivelatesi un falso storico, facevano derivare etimologicamente il nome da esule o esilium, a indicare un gruppo di cristiani cacciati da Calmedia, l'odierna Bosa.
Altre ricerche etimologiche vorrebbero origine del nome da "esulene" (luogo esposto al sole), o dal fenicio "desce" (erba, pascolo, luogo adatto al pascolo).
Alla scoperta del comune
Cenni storici e siti archeologici
I grandi spazi soleggiati protetti dalle montagne più alte dell’Isola rappresentarono un sicuro rifugio per i popoli antichi che si stabilirono nei territori di Desulo fin dal Neolitico.
I numerosi ritrovamenti di ossidiana, con cui si realizzavano i preziosi manufatti d’uso quotidiano, e i resti ceramici, (tra cui la bella brocca decorata di Monte Corte) scoperti in località S’Iscra, sono testimoni delle civiltà che abitarono nelle grotte e che costruirono le spettacolari sepolture chiamate domus de janas. Alcuni di questi siti sono ancora visibili a sudovest del paese come le due domus di Occili al confine con Belvì.
Nell’età del Bronzo un importante insediamento nuragico venne fondato nei dintorni della rupe Su Toni de Girgini: qui si conservano i resti della necropoli di Sa Tanchitta, formata da diverse sepolture tra cui la tomba dei giganti di Sa Sedda de Sena, e degli stanziamenti in località Genna de Ragas e Sa Tanca Manna in cui è ancora visibile la base del nuraghe Girgini. Non lontano dal paese si incontrano i nuraghi di Calavrige e quello di Ura de sole (Bruncu Nurage) che, alla quota di 1.331 metri, risulta il più alto di tutta la Sardegna.
Al XII secolo risalgono i primi documenti in cui compare il nome dell’attuale centro abitato: nel condaghe di Santa Maria di Bonarcado viene citato il centro di “Esule”.
Nel Medioevo faceva parte del Giudicato d’Arborea e era compreso nella Curatoria del Mandrolisai. Tra i suoi abitanti, che godevano di una buona autonomia, venivano scelti i guerrieri per l’esercito giudicale. Nel corso della guerra tra i re sardi e quelli iberici, il marito della giudicessa Eleonora D’arborea, Brancaleone Doria, venne arrestato durante una missione diplomatica a Barcellona. Per liberare il consorte nel 1388 la regina dovette firmare un trattato di pace con il re Giovanni I d'Aragona. Tra i firmatari del documento vi è anche Nicolao Mele, majore (una sorta di sindaco) della “ville de Desilo”.
Divenuta feudo della Corona d’Aragona, la villa entrò a far parte dei possedimenti di Giovanni Deana e fu mantenuta dai suoi successori fino al 1477. In quell’anno il feudo venne sequestrato all’ultimo marchese d’Arborea Leonardo Alagon, colpevole di aver intrapreso una nuova guerra ribellandosi al viceré Carroz. In seguito la curatoria del Mandolisai non venne nuovamente infeudata ma incorporata nel patrimonio reale e nel 1507 i desulesi ottennero il privilegio di essere amministrati da un rappresentante eletto tra i suoi abitanti. Con il passaggio del Regno di Sardegna agli Asburgo nel 1716, la riscossione delle rendite e la giurisdizione del Mandrolisai fu affidata a Giovanni Valentino. Così, dopo secoli di libertà, il paese dovette scontrarsi con l’imposizione del regime feudale, confermato anche dopo l’arrivo dei Savoia nel 1720, a cui reagì con diversi tentativi di ribellione che però furono duramente repressi. Il riscatto del feudo avvenne nel 1839.
Le bellezze del territorio e luoghi d’interesse naturalistico
Tra le più alte cime dell’Isola, si scoprono paesaggi incantati dove armoniose e lussureggianti valli si incontrano con aspri e solitari rilievi, regno dei pastori e delle loro leggende: come quella che narra dalla bellissima giovane Maria de Idussà che non volle sposare nessuno e scomparve tra le montagne dove ancora i pastori la sentono cantare con voce dolcissima mentre tesse sul suo telaio d’oro. Boschi di castagni e noccioli circondano Desulo creando scenografiche distese di colori che si trasformano ad ogni stagione: dai toni chiari e delicati della fioritura al giallo, arancio e rosso delle foglie secche.
Percorrendo i tanti sentieri intorno al paese si possono ammirare le diverse specie vegetali che arricchiscono il panorama: alberi secolari di lecci, tassi, querce, roverelle, aceri, noci e ciliegi lasciano spazio ai ginepri nani sui versanti più elevati dove, tra rocce soleggiate, vegetano timo, elicriso, santolina e astragalo del Gennargentu. Uno straordinario spettacolo è dato dalla fioritura di specie endemiche, come la delicata rosa di montagna (peonia mascula), la genziana maggiore, la digitale purpurea e le numerose orchidee.
In questi stupendi ambienti naturali vivono mufloni, gatti selvatici, cinghiali, volpi, lepri, martore, e magnifici uccelli (aquila reale, poiana, falco pellegrino, spioncello, codirossone, culbianco, ecc.).
A pochi chilometri dall’abitato si trova il passo di Tascusì, valico automobilistico tra i più alti della Sardegna (1245 m) accanto al quale vi è la chiesetta della Madonna della neve e un rifugio. Più a nord la strada conduce ad una delle tante aree di interesse naturalistico la valle del rio Aratu. Da qui si può intraprendere la salita verso le vette del Gennargentu: passando dal rifugio S’Arena si arriva fino alle cime del monte Bruncu Spina (1829 metri).
Costeggiando le vette ci si imbatte nei ruderi del rifugio Lamarmora costruito agli inizi del Novecento sotto Punta Paulinu (1792 m). Il rifugio è intitolato al generale Alberto Ferrero Della Marmora che scrisse i famosi resoconti dei suoi viaggi nell’Isola durante l’Ottocento. In suo onore Punta Crapias (1834 m), la cima più alta della Sardegna, venne rinominata Punta Lamarmora nel 1901. Da queste emozionanti altezze lo sguardo si estende su tutta l’Isola fino al mare.
Lungo i sentieri di montagna non è raro trovare le solitarie pinnettas, simbolo della cultura pastorale. Queste tipiche costruzioni, utilizzate come ricoveri dagli allevatori, sono formate da una struttura in pietra su cui poggia la copertura a punta realizzata con fasci di legna e corteccia di sughero.
Affascinanti escursioni si possono intraprendere nell’area di su Toni (o Toneri) de Girgini (1218 m). Si tratta di una rupe calcarea, sul versante sudoccidentale del Gennargentu, ricoperta da un fitto bosco di lecci. Nei dintorni sono presenti diverse aree archeologiche risalenti alla preistoria su cui domina lo spettacolare tacco calcareo di Genna de Ragas.
Tradizioni, sagre e folclore a Desulo
Desulo, come molte altre località in Sardegna, è ricca di festività tradizionali che riflettono la sua cultura e le sue tradizioni. Alcune delle festività e delle sagre più significative includono:
- La sagra "La Montagna Produce" (dal 31 ottobre al 2 novembre);
- La Sagra della Madonnina della neve (prima settimana di agosto)
- La festa del patrono Sant'Antonio Abate (17 gennaio), con l'accensione di un grande falò;
A Desulo è ancora possibile vedere le donne anziane col celebre costume tradizionale, fatto in orbace rosso e ricamato con colori vivissimi.
Economia
La sua economia si basa sulle tradizionali attività agro pastorali. L'agricoltura è specializzata nella coltivazione di cereali, frumento, ortaggi, foraggi, viti e altri alberi da frutta.
Accanto al lavoro dei campi si pratica anche l'allevamento di bovini, suini, ovini e caprini.
L'industria è costituita da piccole aziende che operano nei comparti alimentare, della lavorazione del legno e dell'edilizia, ed il terziario si compone di una buona rete commerciale.
La produzione locale comprende soprattutto il torrone sardo, del quale, con Tonara ed Aritzo, anche Desulo è considerata una delle patrie. Il torronificio Deiana e il torronificio Gennargentu hanno entrambi sede a Desulo. Il Torronificio Deiana è stato riconosciuto con numerosi premi a livello nazionale ed europeo per l'eccellenza e la qualità dei suoi prodotti. Il Torronificio Gennargentu, nonostante il rispetto per la tradizione, ha adottato anche tecniche di confezionamento innovative, permettendogli di competere sul mercato con standard produttivi di altissimo livello.
Desulo, con le sue piste da sci, è anche meta di un discreto afflusso turistico, costituendo un importante centro del turismo invernale in Sardegna. Le sue bellezze naturali attirano numerosi visitatori che amano stare a stretto contatto con la natura, dato che nei suoi dintorni vi è la possibilità di percorrere diversi sentieri, ricchi di roverelle e aceri.