Comune di Gadoni
Dati informativi
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ProvinciaNuoro
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Regione storico-geograficaBarbagia di Belvì
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Altitudine696 m s.l.m.
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Popolazione656 (31-08-2023)
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Nome abitantiGadonèsi
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CAP08030
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Comuni confinantiAritzo, Laconi (OR), Seulo (SU), Villanova Tulo (SU)
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Coordinate geografiche39°54 46.94 N 9°11 02.29 E
Origine del nome
Una costante tradizione popolare ne costituisce fondato un tale, pastore o latitante che fosse, di Arzana di nome Cadoni, il quale nella prima metà del secolo XV, sarebbe venuto a cercare rifugio per sè e per il suo bestiame nella località detta Mammatulu, con due sbocchi di comunicazione; primo Gennaentu, verso il Sarcidano, il secondo Arzanadolu , che conduce al Gennagentu. Secondo altri la denominazione di Gadoni sarebbe derivata dalle risposte del pastore arzanese ai suoi conterranei, risposte riguardanti il buono stato del suo bestiame. Nella nuova residenza il pastore rispondeva:'' Gaudiu onu'' cioè ''godo di buona fortuna''. La frase locale è ancora in uso.
Alla scoperta del comune
Storia
Gadoni apparteneva a una di quelle regioni montagnose abitata da popolazioni difficilmente controllabili, che i Romani chiamavano con il nome di Barbaria, divisa in Barbagia di Seulo, di Belvì e di Ollolai. Con i Galilensi si riunivano i fieri montanari delle due prime Barbagia e insieme esercitavano violente scorrerie nei territori ricchi e coltivati, prossime alle città romanizzate del piano. Se ne ha conferma in un documento importantissimo dell'Imperatore Ottone, dell'anno 69 d.c. Nella tavola di bronzo rinvenuta nel territorio di Esterzili, fra il Sarcidano e la Barbagia di Seulo, ora conservata nel Museo archeologico di Sassari, è riportato il decreto del magistrato Romano, il pro console L. Elvio Agrippa, il quale impose solennemente agli abitanti della montagna, specie ai galilensi, di ritirarsi dal territorio che essi avevano invaso. Delle loro antiche abitazioni possiamo trovare testimonianza nei ruderi ancora sparsi intorno a Gadoni e denominati Bidonì, Biddiscana, Olzai e specialmente Bidda Arisone col suo ricco materiale archeologico di stovigli, di armi, anelli di macine a mano e pezzi di ferro lavorato.
Natura e territorio
Gadoni è un paese decisamente ricco di valenze ambientali e diversi aspetti naturalistici e geologici lo rendono davvero unico: la ricchezza e la varietà dei paesaggi, la suggestione che sanno suscitare gli strapiombi e le gole lungo il corso del Flumendosa; l'importanza rivestita dalla miniera di Funtana Raminosa nell'era dei primi metalli.
I 4.350 ettari del territorio di Gadoni racchiudono al loro interno un enorme patrimonio dal punto di vista paesaggistico - ambientale. Basti pensare alle ricchezze naturalistiche che vanno dai boschi secolari di ''Crontas'' alle suggestive gole scavate nel tempo dal fiume Flumendosa, dalla fitta macchia mediterranea di ''Norcui'', alle garighe delle cime di ''sa Scova''.
La natura però offre il suo volto più selvaggio e affascinante nelle località di ''Biduladu'' e ''sa Murta'' e soprattutto nella imponente foresta di ''Corongia'', a circa 15 Km. da Gadoni. Centinaia e centinaia di ettari di bosco che rivestono una enorme importanza sia dal punto di vista naturalistico che da quello paesaggistico-ambientale. Vi si possono trovare numerose specie arboree quali Leccio, Tasso, Terebinto e Ginepro, specie floreali come la peonia selvatica e numerose specie di Orchidee selvatiche. Più a sud, dove l'altipiano degrada verso il grande vallone del Flumendosa è possibile ammirare suggestivi scenari dove la natura rivela il suo fascino più selvaggio con le aspre pareti a precipizio di Lattinazzu alte fino a 100 metri, incise e modellate dalla forza dell'erosione in tutti gli aspetti possibili.
Fra questi spicca per bellezza lo strato, e allo stesso tempo straordinario, il pinnacolo di su Campalini, una guglia rovesciata alta circa 80 metri, con la base più sottile della parte superiore, visibile da un punto panoramico da dove si domina tutta la vallata del Flumendosa. In tutto questo contesto non vanno dimenticate le grotte e le spelonche che caratterizzano questo paesaggio, quelle di Gruttas Albas, con una volta di circa 70 metri e quelle di Gruttas de Perdu, adornate di stallatiti e stalagmiti. Occorre ricordare che tutte queste grotte sono visitabili e facilmente raggiungibili.
Con una guida esperta sono inoltre visitabili altre zone caratteristiche di questa Foresta come ad esempio su Disterru e Luritta, un inghiottitoio del diametro di circa 10 metri, sa Stiddiosa, così chiamata per il continuo gocciolio di un piccolo corso d'acqua che confluisce nel Flumendosa o ancora le suggestive formazioni rocciose dalle forme bizzarre di is Breccas, che danno al paesaggio un tocco quasi irreale.
In questo territorio, un tempo il regno di cervi e daini, molte specie animali i trovano ancora il loro habitat ideale, come il cinghiale, la martora, l'aquila, il gatto selvatico, l'astore e tanti altri. Gadoni paese di Castagni e di Noccioli era famoso, e in parte lo è ancora per i suoi alberi di noce. Il suo nome era legato in passato, oggi un pò di meno, alle ciliegie, pare infatti che negli anni trenta, e più precisamente nel 1934 le ciliegie vendute furono pari a 12.000 Kg., per un incasso di circa 78.000 lire, basti pensare che il trasporto ai mercati di Cagliari e Iglesias fu effettuato con 4 autocarri per 10 giorni consecutivi.
Artigianato
Non poteva mancare il lavoro artigianale soprattutto per quanto riguarda la filatura e la tessitura della lana, un accenno particolare va dato soprattutto a ''sa burra'', tappeto tradizionale del paese, dove i colori splendidi si preparano in modo naturale con la cottura di diverse erbe. L'uso che non è mai cambiato dalla notte dei tempi, è quello di adornare i davanzali delle finestre o i balconi durante le processioni di Corpus Domini o nelle manifestazioni religiose più importanti. A Gadoni, nella notte tra il primo e il secondo di novembre si celebrava il rito de is fraccheras, delle torce di asfodelo (secondo le credenze popolari la pianta della morte) Venivano accese e portate dai giovani per le vie e i vicoli per scacciare gli spiriti maligni e venivano preceduti da bambini che suonavano dei campanacci. Il rito è stato riscoperto di recente.
Monumenti e luoghi d’interesse
- Chiesa parrocchiale dell'Assunta
- Chiesa di Santa Marta
- Chiesa di San Nicola (rudere)
- Chiesa di San Gabriele (pochi resti)
- Convento francescano: (ne rimane soltanto una cappella e le scale per salire al pulpito)
Siti di archeologia industriale
- Miniera di Funtana Raminosa
- Ponte sul rio Flumendosa, fatto negli anni 80 del XX secolo è uno dei più alti in Europa
- "Ponte ‘e ferru", costruito alla fine del 1800, è stato rimpiazzato dal ponte citato sopra
Aree naturali
- Foresta di Corongia (congie e distese)
- Voragine su disterru de Loritta
- Tacco calcareo di Nurentulu
- Conformazione rocciosa di su Campanili
- Cascata di sa Stiddiosa (fa parte anche del territorio di Seulo)
- Piscine naturali del rio Flumendosa
- Piscine naturali e cascata di Is Caddaias.
Festività
Festa patronale di Santa Maria Assunta (29 luglio)