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Comune di Perfugas

Comune di Perfugas

Dati informativi

  • Provincia
    Sassari
  • Regione storico-geografica
    Anglona
  • Altitudine
    90 m s.l.m.
  • Popolazione
    2257 (30-09-2022)
  • Nome abitanti
    Perfurghesi
  • CAP
    07034
  • Comuni confinanti
    Bortigiadas, Bulzi, Chiaramonti, Erula, Laerru, Martis, Santa Maria Coghinas, Tempio Pausania
  • Coordinate geografiche
    40°49′56″N 8°53′04″E
Perfugas

Origine del nome

Nome in sardo: Pèifugas

Il toponimo Pérfugas corrisponde al latino pérfugae, traducibile come “fuggiaschi, profughi, immigrati”'; significato perfettamente aderente al termine accudìdos “immigrati', “accorsi” e al suo peggiorativo accudidìtzos “raccogliticci”, che è da collegare all'antica popolazione proto-sarda dei Bàlari, un tempo stanziata proprio in Anglona e nel confinante Monteacuto.

Alla scoperta del comune

Cenni storici

La località dove successivamente si sviluppò l'abitato di Perfugas fu frequentata già in età preistorica, come attestano i numerosi reperti trovati sia all'interno dell'abitato che nel suo territorio circostante. Durante la dominazione romana, alcuni studiosi collocano in corrispondenza di Perfugas l'antico insediamento di Ericium, che probabilmente si trovava in località Monterenu, tra Perfugas e la sua frazione Sa Contra. Dell'epoca romana rimangono i resti di un ponte a sette arcate e alcuni tratti di una strada lungo l'antico tracciato che univa Tibula (presumibilmente situata presso Santa Teresa di Gallura), Olbia e Carales (Cagliari).
Nel periodo medievale, Perfugas faceva parte del Giudicato del Logudoro, nella Curatoria dell'Anglona. Di quel periodo rimane il ricordo del cosiddetto Castello Rosso, una fortificazione realizzata in epoca tardo-antica o alto-medievale, anche se non documentata nelle fonti medievali. Nel 1259, con la fine del Giudicato di Torres, l'Anglona passò sotto il breve dominio dei Malaspina. Un documento del 1282 attesta la vendita dell'Anglona da parte di Corrado Malaspina a Brancaleone Doria, segnando l'inizio del dominio dei Doria sulla regione.
Nel 1323 iniziò l'occupazione aragonese, quando Pietro IV d'Aragona acquisì dai Doria i diritti su metà di Alghero e su diverse curatorie, tra cui l'Anglona, lasciando loro in feudo Castel Genovese. Nel 1349, il governatore di Sardegna concesse l'Anglona a Giovanni d'Arborea, che la occupò senza ratifica regia, ma nello stesso anno fu imprigionato dal fratello, il giudice Mariano IV d'Arborea, e l'Anglona tornò così ai Doria.
Nel 1376, Brancaleone Doria sposò Eleonora d'Arborea, unificando i suoi possedimenti sardi con quelli giudicali arborensi. Nel 1388 si raggiunse la pace tra Aragonesi e il Giudicato di Arborea. Nel 1409, Guglielmo visconte di Narbona, nipote francese di Eleonora, salì al governo dell'Arborea, ma nello stesso anno fu sconfitto a Sanluri da Martino il Giovane, erede d'Aragona. Dopo un decennio di resistenza, nel 1420 rinunciò ai suoi diritti dinastici cedendoli al re d'Aragona. Con la dominazione aragonese, le curatorie del periodo giudicale cessarono di esistere, sostituite dai possedimenti feudali. Nel 1421, Alfonso V d'Aragona infeudò l'Anglona a Bernardo de Centelles. Nel 1434, suo figlio Francesco Gilaberto de Centelles sconfisse Nicolò Doria, annettendo la Baronia di Coghinas e ottenendo il titolo di Conte d’Oliva.
Nel Settecento, la storia dell'Anglona si identificava con quella feudale degli Oliva, fino a quando la Sardegna passò dalle mani spagnole a quelle austriache e, nel 1720, a quelle del governo sabaudo. Nel 1767 fu costituito il Principato dell'Anglona, un titolo unico per un feudo sardo, e Carlo Emanuele III nominò Maria Giuseppa Pimentel principessa di Anglona, duchessa di Monteacuto, marchesa del Marghine e contessa di Osilo e Coghinas. L'Anglona rimase sotto i Pimentel fino al 1838, quando Carlo Alberto proclamò l'abolizione delle giurisdizioni feudali e i Tellez Giron, eredi degli Oliva, cedettero i loro diritti allo Stato sabaudo.

Il territorio e i principali luoghi di interesse archeologico

Il territorio di Perfugas è caratterizzato da un paesaggio ad ampie vallate fluviali, separate da rilievi non elevati e dalle sommità pianeggianti ricche di antiche presenze dell'uomo.
Il paese, situato a 92 metri sul livello del mare, poggia nel suo nucleo più antico al di sopra della collinetta di Santa Maria, dove si è sviluppato un centro nuragico-romano e medioevale.  La raccolta di migliaia di strumenti e manufatti litici ha permesso  di retrodatare la preistoria sarda (le cui attestazioni più antiche erano ferme al VI millennio a.C.) a circa 150-200.000 anni a.C. La creazione nel 1988 del Museo Archeologico e Paleobotanico ha valorizzato il ricco patrimonio archeologico di Perfugas che, oltre alle testimonianze paleobotaniche e paleolitiche, vanta una documentazione quasi senza interruzione culturale che va dal Neolitico Antico fino al Medioevo.
Tra i monumenti di maggior pregio troviamo il complesso a domus de janas di Niedda, la domus dell'Ariete in località Funtana Pulida e lo splendido pozzo sacro di Predio Canopoli, ubicato nel cuore del centro storico; il pozzo venne scoperto casualmente nel 1923 da Domenico Canopoli, durante lo svolgimento di alcuni lavori nel suo cortile. Il monumento, risalente al periodo del bronzo e connesso al culto delle acque, rappresenta uno degli esempi più eloquenti della raffinatezza architettonica raggiunta dai nuragici. Gli scavi effettuati nel 1974 dall’archeologo Giovanni Pitzalis hanno riportato alla luce manufatti di straordinario pregio, come una statuina di toro in bronzo (VII-VI sec. a.C. ca.) attualmente conservata nel Museo archeologico ed etnografico di Sassari, mentre una sua copia è ed un felino accosciato in osso, di manifattura fenicia (IX-VIII sec. a.C.).

Architetture religiose

  • Chiesa parrocchiale di Nostra Signora degli Angeli (sec. XVI), che ospita il retablo di San Giorgio;
  • Chiesa di San Giorgio de Ledda (metà del 1400), a un km dall'abitato, con il vicino e omonimo nuraghe;
  • Chiesa di Santa Vittoria di Su Sassu, del 1120, (dove venne rinvenuta la pergamena di consacrazione che costituisce l'attestazione più antica in scrittura carolina della Sardegna);
  • Chiesa di Santa Maria della Concezione, del 1160, detta Santa Maria de foras, che fu la prima parrocchiale;
  • Chiesa di Santa Croce (sec. XVII);
  • Chiesa di San Giovanni Battista (sec. XVII);
  • Chiesa di Mater Purissima (1967);
  • Chiesa di Sant'Antonio da Padova, nella frazione di Sa Contra;
  • Chiesa di Sant'Anna nella frazione di Lumbaldu;

L’economia

L’economia di Perfugas è di carattere prevalentemente agricolo, focalizzata in particolare sulla coltivazione di cereali, frumento, ortaggi, viti, ulivi e frutta. 
Notevole è anche l’allevamento di bovini, suini, ovini, caprini, equini e avicoli. L’industria comprende aziende attive nei settori lattiero-caseario, alimentare, dell’abbigliamento, della fabbricazione di mobili, edile e dell’energia elettrica. Il paese è ricco di servizi commerciali che ne fanno un punto di riferimento per tutte le località del territorio circostante.
Il notevole patrimonio archeologico, insieme alle bellezze naturalistiche che caratterizzano il territorio, costituiscono un’ attrattiva per i visitatori, incentivati dalla possibilità di soggiornare e ristorarsi nelle strutture ricettive offerte dal paese.

Il folklore e le tradizioni

Il folklore è uno dei grandi patrimoni del paese. Il coro “Matteo Peru”, che vanta quasi trent'anni di attività, organizza da anni, durante il periodo estivo, un festival internazionale dedicato al folklore. Grazie alla sua presenza, Perfugas è diventato una delle mete principali per i cultori delle tradizioni popolari. Non a caso, il coro perfughese è diventato parte della Fitp, la Federazione delle tradizioni popolari, riconosciuta dal ministero della Cultura.

Le principali festività di Perfurgas

  • Il Carnevale di Perfugas;
  • La Settimana Santa;
  • Festa di San Giorgio, il 23 aprile;
  • Festa di Santa Vittoria: Metà maggio, organizzata dai comitati delle frazioni Campudulimu e Modditonalza;
  • Festa di Sant'Antonio da Padova:  il 13 giugno, nella frazione Sa Contra;
  • Festa di San Giovanni: il 23 e 24 giugno, con i tradizionali fuochi di San Giovanni la sera del 23;
  • Festa della Patrona, Santa Maria degli Angeli: Celebrata il 2 agosto;
  • Festa di Sant'Isidoro: La seconda domenica di settembre.