La formazione del sito di Duidduru rappresenta l’inizio del “1° Ciclo sedimentario miocenico” (complessivamente tra 23 e 5,3 Ma) dove emerse con uno spessore di circa 50 metri. 
Negli anni 80’ sono stati riportati alla luce i primi banchi di fossili ed è stato scoperto un geosito di valenza geologica e paleontologica molto importante, questa scoperta ha portato alla chiusura dei lavori di prelevamento della roccia sedimentaria, e l’inizio dello studio del sito.
Nel Miocene, Duidduru, aveva un ambiente tropicale. La stratigrafia del sito (il colore varia dal nocciola chiaro fino al bruno verdastro), la ricchezza dei fossili presenti e i vari paleoambienti, sono gli elementi che rendono il sito interessante dal punto di vista scientifico.
È importante specificare che alcuni di questi fossili appartengono a specie animali marine che vivono tuttora nei bassi fondali tropicali.
La loro fossilizzazione è avvenuta per mineralizzazione, e grazie all’arenaria i fossili si sono conservati ottimamente, alcuni di essi sono stati prelevati e studiati, dopo un processo di pulizia da parte dei paleontologi di Sassari e di Nuoro, attualmente sono esposti nel museo P.Ar.C. di Genoni. 
In località Duidduru è stato istituito l’omonimo e significativo sito geo-paleontologico che è attrezzato per la valorizzazione e tutela del ricco patrimonio fossilifero contenuto negli strati di questa formazione geologica. 

Costante è la presenza di una componente vulcanogenica, verosimilmente derivata da una concomitante attività magmatica sottomarina, del resto ben nota in Marmilla e riferibile alla “Sequenza lavica basica-intermedia superiore”. 
In località Duidduru e nei versanti sulla sinistra idrografica del Riu Scraccadrixius, un banco arenitico a cemento carbonatico, compatto, di colore nocciola, si caratterizza per la notevole abbondanza di macrofossili (modelli interni ed esterni dei gusci), sia interi che in frammenti, rappresentati da Echinoidi (ricci di mare), Bivalvi (molluschi) e rari Gasteropodi. Queste faune marine presentano una disposizione caotica indicante un trasporto sottomarino in massa.
Nelle località del Duidduru, nei pressi di Funtana Populis, sotto il N.ghe Perdaligieri e a sud-ovest di N.ghe Domu ‘e Biriu, affiora un banco arenitico a grana fine, spesso da 70 cm a 2.5 m, costituito da granuli di litologie scistose paleozoiche (particolari rocce “metamorfiche” che si formano nella crosta terrestre) con abbondante componente vulcanica che si distingue sia per la colorazione bruno-verdastra che, soprattutto, per una notevole abbondanza di fossili, rappresentati principalmente da Turritellidi (mollusco,frutto dell’incontro tra mare e fiume che creò una laguna) calcitizzati e rari Ostreidi (molluschi bivalvi).
La parete presenta delle testimonianze interessanti su un terremoto avvenuto in Sardegna circa 5 milioni di anni fa: una faglia a vista e dei filoni nettuniani.
L’ importanza del sito di Duidduru ha reso necessaria la sua valorizzazione, sancita nel 2011 con l’accordo tra il Ministero dei Beni Culturali e il Comune di Genoni.