Nella parte nord-occidentale del territorio comunale di Masullas si trova il giacimento di ossidiana di Conca'e Cannas, che alcuni studiosi definiscono il più grande di tutto il Mediterraneo. Sono di rilevante interesse le forme rocciose presenti in località Su Columbariu che si distinguono per l’intensa tafonatura, presente su una parete verticale alta circa 80 metri, adiacenti anche alla zona che interessa il Parco dell’Ossidiana. 
Il giacimento di ossidiana di Conca e Cannas fa parte del parco naturale del Monte Arci, un’area con una superficie di circa 270 Kmq, di rilevante interesse naturalistico, paesaggistico e antropico, oltre all’importanza floristica e faunistica, e per questi molteplici aspetti la zona è tutelata all’interno dei Geoparchi Unesco (patrimonio dell’umanità), inserito nella “zona 1” del Parco geominerario storico ambientale della Sardegna e dal 2016 è stato inaugurato come Parco dell'ossidiana di Conca 'e Cannas. Precisamente, Conca e Cannas, si trova nel fronte meridionale del Monte Arci, tra due valli che convergono nel “Riu Cannas”; zona in cui vi è una continuità non solo paesaggistica, in quanto i costoni della località “Su Colombariu” hanno la medesima caratteristica di “tafonatura” (nicchie e/o spazi “scavati” per erosione all’interno della roccia) nella roccia, ma anche considerando il punto di vista storico, perché questa area rappresenta il giacimento di ossidiana più vasto e importante di tutto il Mediterraneo, costituendo nell’antichità un importante centro economico. Il periodo in cui avvenne l’ultima attività eruttiva del vulcano Arci è compreso tra circa 3 e 1,8 Ma, e questo generò l’ossidiana del giacimento, che si costituì grazie ad un rapido raffreddamento del magma mentre fuoriusciva dalla crosta terrestre.
L’ossidiana si potrebbe definire un vetro naturale di origine vulcanica dal tipico colore nero, ma ci sono diverse varianti dai colori leggermente differenti, come la rara ossidiana “a fiocco di neve”, che presenta dei noduli tondeggianti di colore bianco, e altre poche variazioni. L’utilizzo di questa risorsa da parte dell’uomo, risale alla preistoria, nel periodo del Tardo-Medio Neolitico (circa 6-8 mila anni fa) per le sue tipiche caratteristiche di durezza e frattura con superfici taglienti e per produrre utensili di uso comune come coltelli, frecce, punte di lancia, ecc… L’importanza dell’ossidiana nel neolitico, portò il prof.Giovanni Lilliu a definirla “l’oro nero dell’antichità” e per diversi millenni, il giacimento di Conca ‘e Cannas fu un importante centro di esportazione del suo prezioso minerale al di fuori dei confini isolani, sia “in noduli” che lavorata, verso la Corsica, il Nord Italia, nel Sud della Francia, fino alla Catalogna.
È nel 1953 che il giacimento venne scoperto dallo studioso Cornelio Puxeddu, grazie anche ai suoi numerosi studi sul Monte Arci, ma è nel 1956, grazie anche alla collaborazione con il Prof.Giovanni Lilliu, che con un un sopralluogo, venne riconosciuto che si trattava di un vero e proprio giacimento di ossidiana, le cui radici storiche erano molto antiche. È sempre dagli anni ‘50 che si sviluppò un interesse diverso riguardo al giacimento di Conca ‘e Cannas, perché esso è localizzato in una matrice (In mineralogia, una massa rocciosa che include un minerale) di perlite (un costituente delle leghe ferro-carbonio) e venne quindi aperta una cava per l’estrazione di questo minerale, che viene spesso utilizzato nell’edilizia con funzioni di isolante termico e acustico. La zona che comprende il Monte Arci è un luogo interessante anche per compiere itinerari naturalistici ed escursioni, attraverso scenari suggestivi, monumenti naturali e luoghi di rilevante importanza archeologica.