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Miniera e villaggio storico di Ingurtosu


Miniera e villaggio storico di Ingurtosu

Ingurtosu è una frazione del comune di Arbus, che dista circa 10 km dal capoluogo comunale e qui nacque uno dei più importanti centri di estrazione mineraria della regione. La miniera di Ingurtosu divenne agli inizi del XX° sec. una delle più grandi e importanti della Sardegna, insieme a Montevecchio e Monteponi. I lavori iniziarono nel 1855 e terminarono nel 1968, con la definitiva chiusura del centro, ma in realtà l’attività estrattiva venne sospesa più volte nel tempo. Nel 1943 ci furono numerosi licenziamenti e dopo la seconda guerra mondiale fu rimessa in funzione, ma per problemi di “contingenza economica” l’attività scemò fino alla chiusura del sito. Durante gli anni dei lavori vennero costruiti dei veri e propri paesi, nella zona limitrofa alla miniera che si componeva di vari edifici: le strutture del palazzo della direzione chiamato anche “castello”, anche le abitazioni degli impiegati e le strutture lavorative, la chiesa, lo spaccio, la posta, il cimitero, un ospedale, una scuola.

Storia del villaggio e della miniera di Ingurtosu

L'area mineraria di Ingurtosu-Naracauli-Pitzinurri si colloca nella zona montuosa compresa tra l'abitato di Arbus e la zona costiera di Piscinas. Il toponimo di Ingurtosu, deriva forse da “su gurturgiu”, nome in sardo del Gipeto, una caratteristica specie di avvoltoio, oppure da “ingurtidroxiu”, letteralmente “inghiottitoio”, in riferimento a qualche antico scavo minerario. Abitato fino al 1968, anno in cui terminarono i lavori di estrazione di Piombo, Zinco e Argento. 

Nella valle tra la spiaggia e il paese si possono trovare, ancora oggi, i pozzi minerari che furono dedicati all’attività di estrazione, tra cui il Pozzo Gal, restaurato e adibito a museo della miniera; rimangono ancora, i resti della laveria di Naracauli poi chiamata Brassey (rinominata in onore del proprietario), nel 1900, anno in cui la proprietà dell’attività passò appunto a Lord Brassey. Da qui il materiale estratto veniva trasportato tramite una piccola linea ferroviaria (1871) a Piscinas e caricato poi in delle imbarcazioni per essere esportato. Il primo giacimento di Gennamari fu individuato nel 1830 e coltivato da imprenditori genovesi, Marco e Luigi Calvo, che fondarono la Società Mineralogica di Gennamari, che in seguito nel 1857, divenne proprietà francese della “Societé Civile des Mines d’Ingurtosu et Gennamari”, e il primo presidente d’amministrazione fu il tedesco ing. Bornemann e come direttore l’ing. Hoffmann. Tra il 1870 e 1880 venne costruito il primo pozzo di estrazione, chiamato “Pozzo Ingurtosu” e edificato il palazzo della direzione mineraria, detto “il castello”, riproduzione di quello tedesco di Wartburg ad Eisenach. 

La zona che riguardava il centro storico del villaggio di Ingurtosu, “Piazza Cantina”, fu edificata nel 1870. Durante la gestione francese, negli ultimi anni dell’800, la zona era divisa da quella a monte, dal villaggio e i cantieri di Casargiu, mentre a valle erano situati gli impianti di Bau. Nel 1898, rilevata la presenza di altre mineralizzazioni, la società francese vendette la maggior quota azionaria ad una società inglese chiamata Pertusola Mining, con presidente Lord Thomas Alnutt Brassey. Questo fu un beneficio per i lavoratori della miniera e non solo, perché videro dei miglioramenti e ampliamenti del villaggio minerario e dei potenziamenti nell’attività estrattiva. Nel 1889 venne costruita la scuola elementare e successivamente iniziò un periodo di maggior benessere per Ingurtosu. Nel 1899 la produzione mineraria fu di 2400 tonnellate di piombo e 1000 tonnellate di zinco.

Nel 1902 fu costruito un ospedale che sostituiva la vecchia infermeria e sempre nei primi anni del secolo, il Pozzo Ingurtosu venne adibito a ufficio postale, vennero poi costruiti: la cantina, la tabaccheria, l’edicola, dei negozi, l’ufficio comunale, la caserma dei carabinieri. Quindi anche il perimetro del paese si espanse, con nuove case per gli operai; le abitazioni vennero costruite nei punti maggiormente salubri e nelle vicinanze dei cantieri di lavoro. Nel 1914 fu costruita la Chiesa di Santa Barbara per volere di Brassey con lo scopo di agevolare e motivare i minatori. È in questo periodo che l’espansione del paese ebbe maggiore importanza, si formarono in totale 7 borghi lungo tutta la valle: Casargiu, Bau, Gennamari, Pitzinurri, Ingurtosu, Pireddu e Naracauli. 

Nel 1919 morì Lord Brassey e la Società Pertusola acquisì la maggioranza azionaria, e iniziò un periodo di declino per il sito minerario di Ingurtosu e Nel 1920 la maggioranza delle azioni passò al grande gruppo minero-metallurgico spagnolo di Peñarroya. 

Nel 1940 con la seconda guerra mondiale, la miniera dovette restare isolata fino alla fine del conflitto, ma comunque le conseguenze ci furono, infatti la prima crisi, con il licenziamento di molti operai, si ebbe nel 1943. Agli inizi degli anni ‘50 si registrava una popolazione di 1.595 abitanti (131 a Gennamari, 428 a Ingurtosu, 305 a Naracauli, 235 a Pireddu, 380 a Pitzinuri e 84 a Casargiu) e nel 1952 venne costruito un asilo infantile intitolato alla memoria di Madelaine Lheraud, moglie del Presidente della "Società Pertusola". La società si impegnò a potenziare le vie di comunicazione e i mezzi, le strutture, vennero anche istituiti servizi di mensa, strutture per il riposo e lo svago, tra cui: un palazzetto per il circolo degli impiegati arricchito dal salone per le feste, sale giochi e mensa con alloggi ai piani superiori; sorsero foresterie, il cinema, circoli ricreativi e campi sportivi. Nel 1953 vi fu una parziale diminuzione riguardante la produzione e l’occupazione, causati da una perdita  del valore dei  metalli  in borsa. Ma nel 1955 la produzione complessiva dell’industria mineraria sarda toccò quote mai raggiunte prima. 

La società che amministrava la miniera decise di intensificare le ricerche minerarie sperando in una futura ripresa del mercato e nel 1964 ebbe dei buoni riscontri ma non tali da ridare slancio alle produzioni. Un anno dopo la situazione non migliorò, e la Società Pertusola abbandonò Ingurtosu, considerando inoltre che ci furono delle divergenze fra la regione e la società, perché gli operai denunciavano delle condizioni di sfruttamento; le concessioni vennero trasferite alla Società Monteponi-Montevecchio che riattivò alcune gallerie principali, e la laveria Brassey (ferma dal 1960). È il 1968 l’anno in cui la miniera venne definitivamente chiusa e il licenziamento di più di 5000 operai fu la causa di spopolamento del paese facendolo diventare un villaggio fantasma. 

Dagli anni ‘70 ci furono diverse proposte di riqualificazione e innovazione di questi siti per valorizzare le caratteristiche storiche ed ambientali del villaggio di Ingurtosu; oggi vi risiedono una quarantina di persone, considerando anche i 20 abitanti di Bau e una decina a Pitzinurri.


Il villaggio di Ingurtosu comprendeva:

le frazioni di:

  • Il cantiere di Naracauli
  • Il cantiere Casargiu

le strutture di:

  • Il Palazzo della Direzione
  • La Chiesa di Santa Barbara
  • L’ospedale
  • Villa Wright
  • Villa Ginestra o Idina

le strutture lavorative di:

  • Pozzo Gal
  • La laveria Pireddu
  • La laveria Brassey

Il cantiere di Naracauli era una frazione del villaggio di Ingurtosu e alla fine dell’800 divenne il centro estrattivo più importante della miniera e anche tra i più popolati “quartieri”; si trovano qui la Laveria brassey e la Laveria Pireddu.

Il cantiere di Casargiu, era anch’esso una frazione di Ingurtosu, si trova al confine con la concessione della miniera di Montevecchio. In questo cantiere erano presenti 2 impianti: il pozzo Casargiu, quello risalente ai primi anni della miniera e un altro più recente, tra gli anni 40 e 50, detto pozzo 92.

Il palazzo della direzione venne costruito nel 1870, durante l’amministrazione della Sociétè Anonyme de Mines de Plomb Argentifére de Gennamari et d’Ingurtosu, e la sua costruzione durò 10 anni. Fu chiamato comunemente “castello” forse anche per la posizione dominante sull’intero sito e sulle case dei lavoratori costruite con pietre di scisto, e per l’aria austera che lo stile neo-gotico, in cui è costruita, poteva suggerire; l’edificio fu costruito a modello di quello tedesco di Wartburg ad Eisenach, e ospitava gli uffici amministrativi e tecnici della miniera. Nel terzo piano avevano sede gli uffici del direttore e del vicedirettore della miniera, mentre nel quarto era ospitata l’intera famiglia del direttore, ing. Hoffmann.

La Chiesa di Santa Barbara venne inaugurata nel 1916 da Mons. Emanuelli il quale la consacrò a Santa Barbara, da sempre riconosciuta come Patrona dei Minatori. Fu finanziata da Papa Pio X con un contributo di 20.000 lire e alla cerimonia d’inaugurazione partecipò anche Thomas A. Brassey, Presidente della Società di Gennamari ed Ingurtosu, che, sebbene di religione protestante, volle omaggiare della sua presenza le famiglie cattoliche dei minatori.

L’ospedale della miniera venne edificato nei primi anni del ‘900 e faceva parte della proprietà mineraria e della società che la gestiva, ma era comunque accessibile anche dagli abitanti dei  paesi limitrofi; si attesta che qui vennero portati avanti importanti studi sulla prevenzione della silicosi (malattia respiratoria diffusa fra i minatori). Oggi l’ospedale è di proprietà dell’IGEA, ed il locale è stato rivalorizzato ed adibito ad albergo dal comune di Arbus (al momento non è in funzione).

La Villa Wright si trova nel villaggio di Pitzinurri, situato poco più a monte di Ingurtosu, e fu la dimora del vice direttore della miniera. Nella località sono stati recuperati dei caseggiati facenti parte della miniera e convertiti in ristorante, bar e centro informazioni; oggi la Villa Wright è ancora abitata da una famiglia del posto.

La Villa Ginestra, chiamata anche Villa Idina, fu la residenza estiva dell allora presidente della Pertusola Mining, Lord Brassey. È situata tra la strada di Pitzinurri e la zona mineraria di Gennemari. La villa venne dedicata da Brassey alla consorte Lady Idina. Dopo diversi anni venne utilizzata come foresteria; anche questa aveva una posizione dominante sui cantieri di Ingurtosu e Gennamari.

Il cantiere minerario di Pozzo Gal fu chiamato così perché dedicato al nome del dirigente del gruppo Pennaroya, Paul Gal, che gestiva le miniere di Gennamari e Ingurtosu nel 1920. Si tratta di un pozzo che si sviluppa circa 200 m in verticale e 150 in diagonale nel sottosuolo. Venne messo in funzione nel 1923 nel cantiere Harold, per coltivare in sotterraneo il filone Brassey, uno dei più importanti dell’isola per l’estrazione della galena argentifera. Oggi nel cantiere risiede la sede del CEAS di Ingurtosu.

La Laveria Pireddu si trova sul versante settentrionale della piccola piana da cui prende il nome; come per altri impianti di questo tipo, sfrutta la pendenza del versante.Venne costruita con materiali vari: grossi blocchi di cemento simili alla pietra, mattoni rossi pieni, pietra, granito e blocchi di scisto di varie tonalità (quest’ultimo veniva utilizzato anche per l’edificazione delle case degli operai minerari). La laveria Pireddu, costruita dopo la fine del primo conflitto mondiale, è molto diversa dalla più famosa laveria Brassey, in quanto questa si innestava in basso nelle celle di flottazione che separavano chimicamente il minerale dalla parte grezza. (la flottazione è un'operazione che nel contesto minerario, immette aria o gas in dei “blocchi” che agiscono con delle parti liquide e che tramite un foro le fanno fuoriuscire permettendo l'estrazione) Si può notare anche oggi, che è caratterizzante della laveria Pireddu, l’arco, utilizzato soprattutto nella parte superiore della struttura.

La Laveria Brassey in onore di Lord Thomas Alnutt Brassey, presidente della società francese Pertusola, che nel 1899 acquisì le concessioni della miniera; la società poi trasferì la propria sede da Parigi a Genova, e in quell’anno, si attestò che la produzione contava 2400 tonnellate di piombo e 1000 tonnellate di zinco. Attraverso nuovi investimenti economici vi furono dei potenziamenti che interessarono la miniera e il villaggio, grazie a questo si arrivò alla costruzione della laveria Naracauli e nel 1900, il sito poteva vantare la presenza di 1500 operai, che parteciparono all’inaugurazione della stessa, intitolata al presidente inglese. In quegli anni la produzione mineraria triplicò. La laveria Brassey rimase in funzione fino al 1960.

 


Informazioni

Comune

Arbus

Indirizzo

Strada provinciale 66 per Piscinas Cantiere Minerario di Pozzo Gal, 09031 Ingurtosu SU

Come arrivare

Partendo da Cagliari ci si immette nella ss130 percorrendola fino all’incrocio con la ss196 verso destra, nella zona di Decimomannu; si continua nella stessa strada fino alla zona di Gonnosfanadiga e si vira a sinistra per la sp4, percorrendola fino ad arrivare ad Arbus, quindi ci si immette nella ss 126, da percorrere interamente fino all’altezza dell’hotel-ristorante S’Ena, e virare a destra prendendo la sp 66, percorribile fino alla destinazione, nella zona di Ingurtosu.

Accessibilità

orari: 10:30–12:30  /  15:30–18:30
telefono: 3396939435 
e-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. 
luogo: Via Centro (Piazza Cantina) Ingurtosu- 09031 Arbus (VS) 
sito di riferimento: www.ceasingurtosu.it

Adatto ai portatori di disabilità

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Notizie varie

Il gruppo musicale italiano Nomadi hanno interpretato Naracauli, una canzone scritta da Maurizio Bettelli, nel loro album Naracauli e altre storie (EMI, 1978).


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39.519875,8.5113412

Per saperne di più

  • siti di riferimento: sito più importante: https://www.ceasingurtosu.it/ http://www.minieredisardegna.it (nel sito bisogna cercare Ingurtosu e si trovano diverse informazioni su varie sezioni dedicate: laverie,ecc)