Chiesa romanica di Santa Vittoria

La chiesa di Santa Vittoria di Su Sassu, così nominata nella targa d'indulgenza del 1836 a nome del vescovo Michele Pes, è una piccola chiesa rurale situata nel territorio di Perfugas, sebbene sia ecclesiasticamente affiliata alla parrocchia del Cuore Immacolato di Maria nel vicino comune di Erula, entrambi nella diocesi di Tempio-Ampurias.
Situata nell'altopiano di Su Sassu, in un luogo presumibilmente frequentato in passato dai monaci benedettini, la chiesa venne costruita agli inizi del XII secolo e consacrata il 3 aprile 1120. Nel corso del XIII secolo, subì lavori di ampliamento dell'aula, che venne estesa verso occidente, e di completamento della facciata. Il 3 aprile 1329 venne quindi riconsacrata.
Questi eventi sono documentati in due importanti pergamene di dedicatio risalenti all'epoca, fortunatamente conservate all'interno della chiesa e oggi esposte nell'archivio parrocchiale della chiesa di Santa Maria degli Angeli di Perfugas. La prima di queste pergamene, contenente la dedicazione della chiesa da parte del vescovo di Ampurias Nicola I, rappresenta la più antica testimonianza in scrittura carolina della Sardegna.
La chiesa, costruita con conci ben squadrati di trachite bruna e sporadici inserti bianchi di calcare, presenta una facciata sobria, priva di decorazioni, con un portale d'ingresso ad arco acuto. Al centro della facciata si erge un solido campanile a vela che conferisce vitalità all'edificio. All'interno, l'ambiente è altrettanto semplice, con un'unica navata coperta da capriate lignee a doppio spiovente e terminante con un'abside semicircolare. La luce naturale filtra attraverso tre monofore ad arco a doppio strombo, due sulle pareti laterali e una nell'abside. La chiesa ospita un prezioso retablo ligneo del 1723 e una statua del XVII secolo raffigurante la martire santa Vittoria.
Particolarmente significativa è un'epigrafe, risalente al XV secolo, incisa su un concio lungo il paramento esterno dell'abside. Questo testo rappresenta la presunta prima testimonianza scritta in lingua corsa in Sardegna, indicando la presenza dei corsi nelle regioni storiche dell'Anglona e della Gallura. L'epigrafe, con il testo "operaiu malu e fora l'erimita", è oggetto di dibattito, ma comunemente interpretata come una critica generica all'amministrazione della chiesa e al suo custode (eremitanu in sardo).
Informazioni
Comune
Indirizzo
SP75, Perfugas
Come arrivare
Da Sassari
Prendere la SS131 in direzione di Olbia. Dopo circa 20 chilometri, prendere l'uscita per la SS597 in direzione di Perfugas/Sorso. Proseguire sulla SS597 per circa 20 chilometri fino a raggiungere Perfugas.
Da Alghero
Prendere la SS127bis in direzione di Sassari. Dopo circa 35 chilometri, prendere l'uscita per la SS597 in direzione di Perfugas/Sorso. Continuare sulla SS597 per circa 20 chilometri fino a Perfugas.
Da Olbia
Prendere la SS127 in direzione di Tempio Pausania. Dopo circa 80 chilometri, prendere l'uscita per la SS597 in direzione di Perfugas/Sorso. Proseguire sulla SS597 per circa 20 chilometri fino a Perfugas.
Da Cagliari
Prendere la SS131 in direzione di Sassari. Dopo circa 200 chilometri, prendere l'uscita per la SS597 in direzione di Perfugas/Sorso. Continuare sulla SS597 per circa 20 chilometri fino a Perfugas.
Procedi in direzione sudovest da Via Circovallazione verso Strada Statale 127 Settentrionale Sarda per 9 m, svoltare a destra e prendere la Strada Statale 127 Settentrionale Sarda e proseguire per 2,6 km. Svoltare a destra e prendere la SP2 (indicazioni per Cagliari/Sassari/Tempio/Erula), proseguendo per 850 m. Svoltare a destra per rimanere su SP2 e continuare per 5,3 km, infine svoltare a destra: la tua destinazione si trova sulla sinistra.
Accessibilità
Adatto ai portatori di disabilità
Stagioni consigliate
- Inverno ,
- Primavera ,
- Estate ,
- Autunno
Notizie varie
La prima pergamena di dedicatio contiene la più antica testimonianza in scrittura carolina della Sardegna, offrendo un'importante finestra sul passato linguistico e culturale dell'isola. La scoperta e la conservazione di questo documento rappresentano un elemento di grande interesse per gli studiosi e gli appassionati di storia locale.
Si ipotizza che il retablo della chiesa di Santa Vittoria di Su Sassu potrebbe essere opera del Maestro di Castelsardo. La parte inferiore di una delle tavole del retablo recuperato nella chiesa campestre di Santa Vittoria di Su Sassu, restaurato di recente dal team con a capo Elena Costin nel Centro di restauro della Soprintendenza di Sassari e Nuoro, è perfettamente compatibile con un’opera d’arte raffigurante Santa Lucia, appartenente alla collezione privata del sindaco di Castelsardo, Franco Cuccureddu, frutto di un ritrovamento avvenuto di recente.
Gli studi effettuati su alcuni elementi tecnici attraverso l’uso di sistemi di indagine estremamente sofisticati e innovativi, come riporta l’Ansa, hanno consentito di confermare i sospetti coltivati dagli esperti dell’ufficio Beni culturali della Diocesi di Tempio-Ampurias – proprietaria dell’opera ritrovata in pessimo stato nella chiesa che si trova nelle campagne di Perfugas – a iniziare dal suo responsabile, don Francesco Tamponi.
Il segreto è stato svelato nel corso di una conferenza nella Biblioteca dell’Università di Sassari, cui hanno preso parte insieme a don Tamponi i responsabili del Centro di restauro, gli autori del ritrovamento e del risanamento e gli studiosi che hanno condotto le indagini sulle parti recuperate e riportare alla luce. La scoperta porterebbe a supportare l’ipotesi che l’opera sia frutto dell’ingegno del Maestro di Castelsardo, artista attivo tra la fine del XV secolo e l’inizio del XVI.