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Casa Piano “Sa domu de is Pianus”


Casa Piano “Sa domu de is Pianus”

Casa di Piano nota come “Sa Domu de is Pianus”. La sua costruzione risale al 1660, lo stesso anno in cui il Barone Gerolamo Torrellas fondatore di Capoterra fece costruire la Chiesa del villaggio a fianco del suo palazzo Baronale. La casa venne costruita in ladiri e per alcuni muri portanti si utilizzò l’Antica Tecnica de “Sa Tapiera”, cioè dei cassoni di legno che venivano riempiti con malta di fango, paglia, pietre, e travi di legno.

Edificio su un piano fuori terra, nota per questo come “Su primu susu de sa Bidda”, con sviluppo planimetrico pressoché rettangolare. La casa presenta un loggiato, su cui si aprono le stanze del piano terra. Tramite una scala di legno, si accede al vasto locale del piano terra, che era utilizzato come deposito alimentare. Ivi insiste un tramezzo, realizzato con canne intrecciate con il giunco. Struttura muraria portante in materiale misto di fango, paglia e legno di ginepro (tecnica a tapiera). La copertura a doppia falda inclinata con manto di coppi di fattura artigianale, si stende su incannucciato e listelli portati da capriate naturali formate da tronchi di ginepro a forma di S (cuaddu armau, cavallo armato) collegate alle mura laterali. Sono poi legate al colmo tramite una sorta di monaco incastrato direttamente su di esse per mezzo di una forcella e di chiodatura. Il legname usato proveniva dal fitto bosco di ginepri che ricopriva la collina su cui è attualmente ubicato il Monumento ai caduti. Le travi reggono il tetto fatto con delle canne legate con il giunco, su cui poggiano le tegole sarde.

Porzione superstite di una più grande e articolata casa campidanese, si presenta con un loggiato e alcune stanze al primo livello e con un'unica aula al secondo livello; la struttura si trova all'interno di una più ampia proprietà in cui coesiste insieme ad un edificio moderno e con cui condivide la corte interna. L'accesso alla corte è permesso da un portale centinato facente parte di un ulteriore edificio di più recente costruzione che si presenta con una decorata facciata prospettante sul filo strada di via Indipendenza.


Informazioni

Comune

Capoterra

Indirizzo

Via indipendenza 32, Capoterra CA

Come arrivare

L’ingresso originario era in Via Cagliari, mentre l’ingresso attuale è in via Indipendenza, che prima era un ingresso di servizio, per il passaggio di  carri e di bestiame.

Accessibilità

Previo appuntamento

telefono:  070 729003

Adatto ai portatori di disabilità

Stagioni consigliate

  • Inverno ,
  • Primavera ,
  • Estate ,
  • Autunno

Notizie varie

La casa Piano sino alla fine del ‘800 assieme ai fabbricati prospicienti la Via Cagliari, costituiva un’unica dimora di proprietà degli eredi Piano-Zanda.

La storia di questa casa è legata a una leggenda che è giunta fino ai nostri giorni: “Su Iscussorgiu” ovvero il mistero di un tesoro sepolto proprio in questo terreno. 

Una leggenda che lega cinque secoli di storia, perché in vari modi in ogni secolo essa si è puntualmente ripresentata.

In tale fabbricato sono conservati una antica mola del grano, una macina delle fave, su lacu, e vari arnesi agricoli.

Il fabbricato è di proprietà della Signora Puddu-Piano Maria Bernadette.

La fondazione del villaggio Villa Nueva di Sant’Efisio, poi chiamato con l’antico toponimo Capoterra, risale al 9 Maggio 1655, la costruzione della prima chiesa risale al 1658/1660.

Da una lapide marmorea affissa si evince il 1660 anche se già dal 1658 esistevano i primi registri parrocchiali. Un nonno dell’attuale proprietaria, Luigi Piano-Zanda, raccontava che le casette di Piano erano state costruite dai primi coloni di Capoterra nello stesso anno in cui venne edificata l’antica chiesetta.

(Fonti: Sardegna Cultura, Foto di Cassanello Davide, anno 2016)

 


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Coordinate geografiche

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