Quella di “Su Loi”, chiamata anche Torre degli Ulivi, è una delle 104 torri che sorgono lungo tutte le coste sarde. Si tratta di una torre che fungeva quasi esclusivamente da punto di osservazione e avvistamento; del tipo più piccolo chiamate Torrezzillas.
A perpendicolo dell’ingresso, per difenderlo mediante il lancio di proiettili, olio bollente etc., c’era una garitta, sostenuta da mensoloni in pietra arenaria, con funzione di piombatoio.
Nella piazza d’armi sono anche presenti due mensoloni lignei che reggevano un’altra garitta, probabilmente adibita a santabarbara, cioè a deposito di munizioni.
La torre fu costruita a dieci metri sul livello del mare, sul ciglio del cono di deiezione di un fiume proveniente dai monti, oggi ridotto ai due torrenti di Su Loi e Rio San Girolamo. Era il punto più alto della costa e strategico per il rifornimento di acqua potabile. Una delle particolarità che contraddistinguono la torre Su Loi di Capoterra e che possono essere apprezzate ancora oggi attraverso la frattura del muro esterno è data dalla tecnica di muratura, definita "a sacco". Il pavimento originario era di tipo ligneo ed attraverso una scala a pioli si accedeva alla cosiddetta piazza d'armi, da cui si poteva avvistare l'avvicinamento delle navi di pirati e corsari da almeno 15 km di distanza. Ciò dava il tempo alla popolazione di prepararsi e di difendersi da un'eventuale saccheggio mentre, attraverso un sistema di segnali luminosi, la notizia del pericolo imminente veniva trasmessa alle altre torri della costa.