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Casa Montanaru


Casa Montanaru

Il Museo Etnografico Montanaru è dedicato al famoso poeta Antioco Casula, conosciuto anche con lo pseudonimo Montanaru, ed è ospitato nella sua vecchia abitazione del comune di Desulo; il poeta nato nel 1878, figlio di un piccolo commerciante, è annoverato come uno dei più grandi, (se non il maggiore) per quanto riguarda la letteratura poetica sarda. Nella sua vita ebbe rapporti d’amicizia con personaggi influenti, come i poeti/scrittori: Giuseppe Dessì, Sebastiano Satta e Francesco Ciusa, Grazia Deledda, citando anche i suoi rapporti con gli intellettuali: Ada Negri, Giuseppe Ungaretti, Pier Paolo Pasolini, Max Leopold Wagner… Il suo percorso ebbe inizio frequentando i primi due anni di ginnasio a Cagliari e proseguì per i tre anni successivi nel collegio di Lanusei; in seguito, abbandonò gli studi e compiuti i 18 anni si arruolò come sottufficiale dei carabinieri. Successivamente abbandonò il suo ruolo nell’arma e a Desulo lavorò come ufficiale postale e poi come insegnante. Nel 1909 si sposò ed ebbe tre figli ma nel 1914 perse il figlio maggiore Antonangelo, e due anni dopo la moglie a causa di un tumore. Si risposò più tardi nel 1916 ed ebbe altri due figli, ma più avanti dopo il 1928, subì di nuovo la morte di altri due figli ventenni. La sua carriera ebbe inizio con delle pubblicazioni poetiche su La Piccola Rivista nel 1920 e 2 anni dopo riuscì a pubblicare la raccolta “Cantigos d'Ennargentu”, questa ebbe un inaspettato successo anche a livello nazionale e venne tradotta anche in inglese, francese e tedesco, oltre il suo successo isolano. Nel 1925 a Milano, rappresentò la Sardegna al primo congresso nazionale dei dialetti d’Italia ma nel 1928, con l’avvio della campagna fascista e la conseguente repressione e divieto d’uso delle lingue non italiane, Casula ebbe dei successivi contrasti; fu inoltre arrestato con l’accusa di favoreggiamento di alcuni latitanti ma venne poi rilasciato, comprovata la sua innocenza ma tenuto sotto osservazione e minacciato di confino. Nel 1933 pubblicò “Sos cantos de sa solitudine”, e il poeta ebbe dei disaccordi con Gino Anchisi, giornalista fascista, che richiedeva al poeta di scrivere i suoi componimenti nella lingua italiana e rispettare così i termini legislativi nazionali, ma nonostante le difficoltà e la censura della sua replica nell’Unione Sarda, che non venne mai pubblicata, Casula negli anni successivi continuò i suoi componimenti in lingua sarda e divenne podestà di Desulo. Dopo la seconda guerra mondiale entrò nel partito Sardo d’Azione nella posizione indipendentista; conobbe poi numerosi personaggi di spicco in ambito non solo legato alla letteratura e nel 1948 vinse un premio letterario con la poesia intitolata “S’Olia”. Nel 1950 pubblicò una raccolta chiamata “Sa Lantia” che non riscosse successo. Nel 1953 fu colpito da una paralisi e nel 1955 si aggravò la sua malattia che lo portò alla morte due anni dopo nel 1957. Il genero di Casula, Giovannino Porcu, fece pubblicare le sue ultime raccolte poetiche “Sas ultimas canzones” e “Cantigos de amargura”. È importante citare anche “Boghes de Barbagia” del 1904 tra le sue maggiori composizioni. Il Museo Montanaru a lui dedicato è costituito da diverse sale tematiche:
Sala A: oggetti relativi alle attività del massaio-contadino, vinaio, cantina, pastore, segantino e foresta, ciabattino.
Sala B: attività del muratore, falegname, biccalinna , ferraio-fabbro-maniscalco.
Sala C: tessitura e sartoria.
Sala D: cucina e panificazione.
Sala E: costumi desulesi, particolarmente famoso il costume femminile dalle vivacissime tonalità del panno rosso, ricami in seta e tipica cuffia (su cuguddu ). L’abito, ancora parzialmente in uso, richiede una lunga e complessa fattura. È, inoltre, possibile visitare lo studio-biblioteca del Montanaru, con i circa 1500 volumi, l’archivio ed il prezioso epistolario.


Informazioni

Comune

Desulo

Indirizzo

Via Montanaru, 41, 08032 Desulo NU

Accessibilità

Apertura su appuntamento
Telefono: 0784 619624 – 0784 619415 

Adatto ai portatori di disabilità

Stagioni consigliate

  • Inverno ,
  • Primavera ,
  • Estate ,
  • Autunno

Notizie varie

Casula conobbe epistolarmente Grazia Deledda, nel 1920 e successivamente le inviò in dono un componimento e poi anche un quadro che ritraeva la processione dell'Assunta sul Monte Ortobene. La lettera di ringraziamento dedicata a Deledda è conservata nell'epistolario dell'odierna casa-museo “Montanaru" dedicata al poeta, a Desulo, e Deledda gli regalò in cambio intime riflessioni personali.


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