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GeoMuseo Monte Arci “Stefano Incani”


GeoMuseo Monte Arci “Stefano Incani”

Il GeoMuseo Monte Arci (Stefano Incani) è un importante polo museale con innumerevoli reperti archeologici fossili e minerali risalenti a milioni di anni fa, che ha sede nell’antico convento cappuccino risalente al ‘600, nel territorio di Masullas. All’interno ospita 5 sale didattiche dedicate alle proprie esposizioni, alle ricostruzioni storiche e non solo, permettendo di compiere un percorso con l’ausilio di apparecchiature multimediali. In prossimità del Museo vi è l’orto botanico, testimone delle pratiche di erboristeria che storicamente sono state studiate e sviluppate in centinaia di anni all’interno del convento, che ha rappresentato non solo un luogo di fede importante per la comunità locale, ma anche un vero e proprio centro culturale.

Il GeoMuseo Monte Arci “Stefano Incani” conta un'esposizione di circa 2000 minerali e fossili di diverse epoche geologiche, con una provenienza maggiore sulla Sardegna e una collezione di 15.000 campioni, per la maggior parte di perliti e di ossidiana, proveniente anche dal giacimento di ossidiana del vicino Monte Arci, che fu utilizzato fino dalla preistoria, nel Neolitico. Esso venne realizzato con la collaborazione del Parco Geominerario Storico e Ambientale della Sardegna ed è molto importante per la divulgazione culturale della geodiversità del territorio della Marmilla e del Monte Arci. Il museo venne inaugurato nel 2010 e dedicato alla memoria di “Stefano Incani” di Masullas; E il concittadino Cav.Vincenzo Incani condivise la sua collezione con la comunità, inoltre dedicò 25 anni della sua vita allo studio e la ricerca in questo territorio. Il museo ha sede nel Convento dei Frati Cappuccini risalente al ‘600 ed è stato riconosciuto dalla regione e inserito nel Sistema Museale della Regione Sardegna seguendo le linee guida ICOM (Consiglio Internazionale dei Musei). Nel Geomuseo Monte Arci sono presenti anche approfondimenti sulla paleogeografia, l’evoluzione geodinamica sarda e del Mediterraneo occidentale avvenuta nel Miocene, e attraverso un percorso, è possibile vedere esposizioni mineralogiche, paleontologiche, litologiche, contando anche importanti reperti archeologici, quali pesci fossili di 19 Ma oppure minerali pregiati. All’interno del museo vi sono 5 sale espositive:

  1. Quella dedicata ai minerali, con i più importanti e caratteristici del territorio

  2. Quella dedicata ai fossili, che conta reperti testimonianti la vita sottomarina miocenica

  3. La “Sala Flù” dove al buio si potrà assistere alle fluorescenze di diversi campioni minerali esposti alla luce ultravioletta

  4. La sala dedicata all’antico vulcano, dove grazie ad un percorso multimediale si potrà ripercorrere la storia geologica e biologica del Miocene e Pliocene nel territorio del Monte Arci, contando anche esposizioni di decine di fossili di circa 19 Ma

  5. La sala “didattica” dedicata a bambini e ragazzi, dove sarà possibile attraverso esperienze dirette, riconoscere le proprietà minerali osservate durante l’intero percorso e poter partecipare ad attività didattiche.

Per quanto riguarda le origini del locale del Convento dei Frati Cappuccini, esso fu fondato nel 1646 grazie ad un facoltoso possidente del luogo, Cavalier Francesco Simoni, che volle arricchire la comunità con un importante centro di religione e cultura. Quest’ultimo aspetto è storicamente importante perché dopo la scomparsa di Carlo Magno, i monasteri divennero veri e propri centri culturali e scientifici in tutta europa. Nelle scriptoria (biblioteche) e nelle loro officine, vennero portati avanti gli studi delle scienze, arti e letteratura, mentre sotto l’aspetto religioso, oltre le attività legate al cristianesimo, i monasteri rappresentavano dei punti d’incontro e delle tappe, nei lunghi itinerari di pellegrinaggio, questo a rafforzare l’ambivalente aspetto culturale e religioso.
È noto che da circa il 1100, i monaci Benedettini, seguendo la regola che imponeva prima il lavoro manuale e secondariamente quello intellettuale, divennero notevolmente operosi e diventarono “i pionieri” dell’industria mineraria, in particolare per quanto riguarda i Cistercensi, che ben presto svilupparono in larga scala delle miniere di carbone, ferro, oro, argento e sale. I Cistercensi inglesi diventarono i maggiori produttori di metalli e quelli tedeschi lavoravano in alcuni tra i più grandi depositi argentiferi europei, e nelle loro officine studiavano tecniche innovative e sperimentali di indubbio valore. Dopo di loro, con i Francescani, questa tendenza venne notevolmente limitata, in quanto la regola della povertà e dell’umiltà si diffuse, e l’importanza della fede tornò ad essere dominante rispetto all’interesse economico.
Dal 1525 con la riforma dell’Ordine Francescano sull’osservanza delle antiche regole, portò poi alla nascita dell’Ordine dei Cappuccini, diffusasi rapidamente in tutta Italia, e dal 1553 sbarcarono in Sardegna, chiamati a predicare a Ploaghe dall’Arcivescovo di Sassari, e poche decine di anni dopo, l’ordine dei Cappuccini, si diffuse maggiormente nella Provincia Sarda, sotto il pontificato di Papa Innocenzo IX.

I conventi cappuccini della regione, si distinsero anche nelle arti legate all’intarsio del legno e dal XVII° sec. sono numerose le sculture lignee da essi prodotte, dei simbolici lasciati il cui valore culturale ed artistico è pienamente riconosciuto. Nonostante questo convento non venga annoverato tra i più importanti e antichi monasteri medievali, ha comunque dato un’eredità importante agli abitanti di Masullas, infatti come per tutti gli altri, anche qui venivano fatti importanti studi e pratiche di medicina ed erboristeria; questi farmaci venivano conservati nelle loro apotheche (farmacie) ed erano a disposizione di chiunque ne avesse bisogno. Questo aspetto è di rilevante importanza, anche perché fu considerevole negli anni della grande epidemia di peste bubbonica, il cui contagio si diffuse nella regione, dalla spagna alla città di Alghero, tra il 1652 e 1657, investendo anche Masullas.
Riflettendo sul termine “monastero” è ormai di uso comune definirlo come sinonimo di “convento” a indicare la residenza dei religiosi degli ordini mendicanti, ma convento deriva dal latino “conventus” e significa “adunanza, riunione” ed è per questo che tale luogo è un simbolo di incontro e riferimento, che è stato molto importante nei secoli passati, per le piccole comunità agricole, come Masullas, ed è notevole che questo abbia oggi continuità storica con la sede del Museo Monte Arci, che oltre a tutte le peculiarità che gli appartengono e a gestire laboratori didattici per gruppi e scolaresche, collabora e organizza escursioni presso il Parco dell’ossidiana “Conca ‘e Cannas” e al monumento naturale “Su Carongiu de Fanari” promuovendo anche attività di Educazione Ambientale.

 


Informazioni

Comune

Masullas

Indirizzo

Ex Convento dei Cappuccini, Via Cappuccini N° 57, 09090 Masullas OR

Come arrivare

Dal centro di Masullas a GeoMuseo MonteArci. (290 m) - indicazioni stradali
1. Procedere in direzione ovest da Via XXIV Maggio/SP51 verso Vicolo I XXIV Maggio. (120 m)
2. Svoltare leggermente a destra e prendere Via Cappuccini. (170 m)

Accessibilità

Orario legale:
mattina: 10.00-12.00 (dal mercoledì alla domenica) 
pomeriggio: 16.00-19.00 (dal mercoledì alla domenica) 

Orario solare:
mattina: 10.00-12.00 (dal mercoledì alla domenica) 
pomeriggio: 15.00-18.00 (dal mercoledì alla domenica) 

Chiuso: 1 gennaio, domenica di Pasqua, 2 luglio (mattina), 24-25-26 dicembre, 31 dicembre 

6,00 € [biglietto intero] - 5,00 € [Biglietto ridotto] 

(per costi del biglietto differenti, vedere questo documento pdf )

Hanno diritto al biglietto ridotto: 
- gli studenti di ogni ordine e grado (da accertarsi con appositi documenti)
- adulti sopra i 65 anni, disabili, residenti nel comune di Masullas, comitive (minimo 15 unità). 

Hanno diritto all’ingresso gratuito:
- i minori dai 0 ai 5 anni, gli insegnanti (a seguito delle scolaresche)
- gli accompagnatori dei disabili, le scuole di Masullas.

Telefono: (prenotazioni, informazioni e richieste speciali, anche WhatsApp) 0783 991122; 389 1777100; 347/1190975
Email: Cooperativa “Il Chiostro” (servizi turistico-culturali) Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. & Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Sito web: https://www.polomusealemasullas.it/geomuseo-monte-arci

Adatto ai portatori di disabilità

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