Pozzo Nuragico di Santu Antine
Situato nel territorio di Genoni, a una quota inferiore rispetto ai 590 m della cima del colle di Santu Antine, è possibile trovare in un terrazzamento artificiale, un pozzo sacro di età nuragica che prende il nome omonimo del colle. Questa zona era frequentata nei tempi antichi, motivati dalla presenza delle rovine di due nuraghi e non lontano, dai resti delle mura puniche e da una cappella romana dedicata a Sant’Elena e San Costantino Magno, come citava l’archeologo Taramelli, sulla localizzazione del pozzo, proprio all’interno delle mura puniche. È un sito molto importante per varie motivazioni: è attualmente il più profondo della Sardegna con i suoi 39,85 m di profondità e anticamente aveva duplice importanza, oltre all'approvvigionamento idrico, aveva un significato sacro e di culto. È un pozzo a sezione circolare che è stato costruito utilizzando conci di trachite modellati, per quanto riguarda la zona più elevata fino a 6,5 m di profondità, mentre tutto il resto è costituito da blocchi calcarei; non essendo un materiale reperibile nella zona, è probabile che sia stato trasportato dai territori vicini, perché ideale ad assicurare una buona qualità dell’acqua. La parte superiore del pozzo, di forma circolare di 75 cm di diametro, doveva in passato apparire coperta da una struttura, i cui rimanenti conci sono stati ritrovati al suo interno. È proprio grazie ad una importante quantità di reperti archeologici ritrovati nella cavità del pozzo sacro, durante gli scavi archeologici realizzati tra gli anni ‘80 e ‘90, che ha permesso ai ricercatori di ricostruire le varie fasi di frequentazione storica che hanno interessato il sito. All’interno del Museo P.Ar.C è possibile vedere un plastico che ricrea l’ambiente e i reperti ritrovati nelle sue profondità, e dal 2019, è possibile usufruire della realtà aumentata e attrezzature che permettono di vedere l’interno del pozzo di Santu Antine. Per quanto riguarda i numerosi reperti archeologici ritrovati nelle profondità del pozzo sacro di Santu Antine, si possono elencare:
numerosi materiali ceramici che confermano la frequentazione sia punica che romana del sito; circa 1800 monete romane (I° - II° sec. d.C.) forse gettate nel pozzo come offerta votiva alle divinità; vasi in bronzo e piombo, e punte di lancia; una brocca con agganciata l’estremità di una spada votiva e un pugnale dal manico in avorio; dei frammenti di due modellini di nuraghe in pietra; 2 bronzetti raffiguranti personaggi maschili: in particolare, una potrebbe raffigurare una divinità in nudità rituale, con il particolare di una collana intrecciata sul petto e un bastone tenuto nella mano sinistra, si presume che la mano destra, mancante, fosse sollevata e aperta; la seconda invece raffigura un offerente con la mano alzata in segno di benedizione o saluto e indossa un gonnellino e un copricapo a calotta. Dello stesso periodo relativo a quello delle monete romane, anche il ritrovamento di parti di una carrucola in bronzo forse attinente al sistema di raccolta delle acque.
Informazioni
Comune
Indirizzo
Località Santu Antine, 08030 Genoni SU
Come arrivare
Da Cagliari a Pozzo Nuragico Santu Antine (San Costantino)
Indicazioni stradali
Accessibilità
Gestito dal Museo P.Ar.C.
orari: dal Lunedì al Venerdì, 08:00 - 22:00
telefono: 339 16 76 863
e-mail:
Adatto ai portatori di disabilità
Stagioni consigliate
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