Situato in prossimità di Tortolì e Barisardo, si trova il suggestivo complesso archeologico di Perda Longa.
Questo sito, collocato in una zona collinare, racchiude un tesoro di antiche testimonianze. Comprende quindici menhir, la maggior parte dei quali sono stati abbattuti nel corso dei secoli. Inoltre, vi sono anche due tombe di giganti, sebbene la loro individuazione non sia un compito facile, e tre nuraghi nelle colline circostanti.
Tra i numerosi menhir, noti come "perdas fittas" in sardo, vale la pena menzionare alcuni blocchi che si ergono alti oltre i 4 metri, testimoni silenziosi di un passato remoto.
Il sito archeologico di Perda Longa risale al quarto millennio avanti Cristo, appartenente all'epoca prenuragica, ma ha continuato ad essere frequentato fino all'epoca romana.
Questo complesso archeologico è una testimonianza affascinante della ricca storia e delle antiche civiltà che hanno abitato questa zona, soprattutto grazie alla presenza dei Menhir. Quest’ultimi sono monumenti megalitici verticali, costituiti da grandi blocchi di pietra eretti su terreno solido. Nonostante le loro funzioni esatte non siano del tutto chiare, si ritiene che i menhir abbiano avuto scopi religiosi, commemorativi o segnavia territoriali. Possono essere stati eretti singolarmente o in allineamenti, formando configurazioni geometriche o linee diritte. La loro costruzione richiedeva una notevole fatica e sforzo da parte delle comunità dell'epoca, rendendo i menhir monumenti di grande importanza culturale e storica. Esplorare le rovine di Perda Longa significa, quindi, immergersi in un viaggio nel tempo, scoprendo le tracce di civiltà lontane e affascinanti che hanno plasmato la regione.