Il sito archeologico che interessa la tomba dei giganti di Bruncu Espis, ad Arbus, risale al periodo nuragico finale, circa 1300-900 a.C. e venne probabilmente utilizzato fino al V° secolo a.C. Il sito venne scoperto nel 1920 durante la costruzione edile di un edificio che rientrava nei terreni privati della famiglia Lampis (nelle costruzioni probabilmente sono stati utilizzati materiali reperiti dal sito stesso).
Essa si presenta con una facciata su un fronte rettilineo, particolare che la contraddistingue rispetto ad altre tombe dei giganti, caratterizzate solitamente da un frontale con la forma di corna taurine. L’interno presenta una galleria con pareti che sporgono all’esterno, un corridoio di una lunghezza di una decina di metri circa e una larghezza di poco più di un metro. La struttura del sito è quasi totalmente coperta dalla terra e al di sopra si notano i resti di antiche costruzioni.
Il sito viene curato dalla famiglia Lampis, nei pressi ha costruito un caseificio (sempre di proprietà Lampis), la cui propria produzione casearia è legata a una razza ovina autoctona, la pecora nera di Arbus. Il sito viene spesso inserito nei percorsi didattici riservati alle scuole per la duplice valenza che presenta: archeologica e ecoturistica.